Roma, 10 agosto 2010 - «Le spiegazioni di Fini sono tardive e anche insufficienti. Se lestesse cose le avesse dette il primo giorno avrebbe evitato una brutta figura e un mese di gogna mediatica. Allora magari erano sufficienti. Ma oggi non possono certo bastare...». Il ledaer dell’Idv Antonio Di Pietro parla con la consueta franchezza. E invita il presidente della Camera a fare chiarezza al 100% «prima che lo faccia la magistratura».
 

Cos’è che non la convince, onorevole Di Pietro?
«Credo nella sua buona fede, credo che la ricostruzione sia plausibile, ma proprio per questo è necessario che Fini chiuda il cerchio: è impensabile che ancora oggi dica di non sapere chi è l’italianissimo proprietario di quella società schermo che ha acquistato l’immobile».
 

Quindi secondo lei Fini sapeva a chi era venduto l’immobile.
«Se anche non sapeva, e ammettiamolo pure, se anche è stato raggirato, e può capitare, una volta che la vicenda è finita sui giornali e Berlusconi che l’ha usata per attaccarlo, di certo Fini avrà chiamato la compagna e il cognato e avrà preteso di sapere subito chi c’è dietro quella società. Lo deve dire pure a noi..».
 

Perchè lei afferma che il proprietario è italianissimo?
«Perchè non siamo nati ieri. E poi non è stato lui stesso a dire che la società offshore gliela ha presentata il Tulliani? E andiamo, chiudiamo il cerchio e poi potremo fare una valutazione del suo comportamento...».
 

Secondo lei si possono ipotizzare responsabilità penali?
«Da ex pm direi che da un punto di vista penale non c’è niente. Certo in ipotesi c’è da valutare se quello nel contratto è il prezzo effettivamente pagato dalla finaziaria, perchè se fosse stato incassato un prezzo più alto senza poi denunciarlo nel bilancio di An si potrebbe far scattare l’ipotesi di finaziamento illecito».
 

Resta il problema politico. Quanto reggerà la maggioranza?
«Poco, è chiaro. E il Pd si tolga dalla testa l’idea di pensare a governi tecnici e alleanze improbabili. Sarebbe cecità strategica. Se anche mettessero in piedi un governo tecnico che portasse avanti la legislatura otterremmo il solo risultato di ridare un pò di fiato agli epigoni della Balena bianca della Prima Repubblica e regalare a Berlusconi una nuova vittoria. E’ la premessa che è errata. Fini non è un alleato potenziale. Fini per definizione non si potrà mai alleare alla sinistra. Vuole solo logorare Berlusconi, mettere il crisi la sua leadership per predere il suo posto. Lui non glielo permetterà e, dato che non ci sono i numeri, si andrà ad elezioni. E noi invece di cincischare dovremmo cogliere al volo le contraddizioni insite nelle destre e presentarci davanti agli elettori».
 

Anche con questa legge elettorale?
«Vorrei tanto ma tanto andare a votare con una legge elettorale diversa e con una legge che garantisca la pluralità di informazione. Ma Berlusconi non lo permetterà mai. E allora invece di sognare l’impossibile, scelgo di battermi».
 

C’è spazio per una nuova alleanza tra voi e il Pd?
«Purchè scelga. Noi siamo contrari alle ammucchiate, agli amori di grupo. Noi siamo alternativi ai figli della Balena bianca. Se ne facciano una ragione. Se sarà così, al momento in cui si andarà al voto, le intese si troveranno...»