Roma, 20 agosto 2010 - Tra settembre e ottobre il Partito Democratico organizzerà "la più grande mobilitazione porta a porta che un partito abbia mai promosso - ha annunciato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani mentre era in corso il vertice del Pdl sulla verifica di Governo- . Informeremo il più alto numero di italiani sui danni promossi dal governo''. Nella mobilitazione saranno coinvolti gli oltre tre milioni di elettori delle primarie, tutti gli iscritti e le migliaia di amministratori locali del Pd. Sarà lo stesso segretario Bersani a lanciare la manifestazione alla Festa nazionale del Pd, che si aprirà il 28 agosto a Torino.

 

''Oggi Berlusconi ha certificato il fallimento di due anni di governo"- ha detto Bersani dopo aver ascoltato le parole del premier e il contenuto del documenti di cinque punti e sui cui il Governo chiederà la fiducia parlamentare. "Ora la parola spetta al Parlamento - ha proseguito il segretario del Pd - e noi ci mobiliteremo''. ''Che cosa c'è‚ di nuovo sotto il sole? Berlusconi racconta favole, ragiona da caudillo sui temi della democrazia, della Costituzione, della legge elettorale e, al dunque, vuole il suo 'processo breve'''. 

 

"Berlusconi ha riproposto promesse già fatte in campagna elettorale e mai realizzate - ha dichiarato Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani - certificando così il fallimento politico della maggioranza e della sua azione di governo”. “Due anni e mezzo persi per non fare riforme ma solo leggi ad personam e niente per gli italiani. Ancora oggi una stanca elencazione di obiettivi mai raggiunti e il tentativo di aggirare la costituzione con forzature di carattere eversivo: è bene ricordarsi - conclude Penati - che il Presidente del Consiglio non ha il potere di indire elezioni e che nessuna legge in vigore lo prevede”. ''Oggi abbiamo assistito alla recita stanca di un premier stanco. Una difesa debolissima di un programma non realizzato ma rilanciato come se fosse novità. Oggi Berlusconi ha confessato di aver fallito: si tratta di una sconfitta politica pesantissima per questa destra che ha tradito la fiducia dei suoi elettori'', rincara Davide Sassoli, capodelegazione Pd al Parlamento europeo.

 

''Vuote rivendicazioni e nessuna parola su questioni quali il lavoro e la crescita. D'altra parte, in due anni c' è stata attenzione solo per le questioni personali del premier e di alcuni amici. Ora si presenti alle Camere, e se non riceverà la fiducia sarà la Costituzione a stabilire cosa accadrà. In tutti i casi - conclude -
sarà interessante vedere come cercherà di tenere insieme i cocci di una maggioranza andata in frantumi''. «Il confuso elenco fatto da Berlusconi nel tentativo di rilanciare l'azione di governo non è che la solita, stanca litania di riforme annunciate ormai da anni e mai realizzate” sottolinea Donatella Ferranti, capogruppo Pd Commissione Giustizia della Camera.

 

“L'elenco di Berlusconi - riferisce - certifica insomma il suo fallimento nell'attuare qualsiasi programma e avviare quelle riforme necessarie a garantire i diritti dei cittadini. Per giustificare la sua totale inconcludenza gli serviva anche un capro espiatorio. Il premier lo ha di nuovo indicato in una minoranza della magistratura che a tutti costi vuole definire politicizzata. Questo è inaccettabile: non si può addossare la propria incapacità a quei magistrati che non hanno altra colpa che fare il proprio dovere, anche quando ciò li porta a evidenziare l'esistenza di cricche e gravi collusioni istituzionali”.