Roma, 4 settembre 2010 -  Il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli esclude categoricamente una propria nomina al vertice del dicastero dello Sviluppo economico e promuove la candidatura del finiano Mario Baldassarri  in caso di ricomposizione nel Pdl.

“Vedremo cosa succederà - ha detto a margine del sesto raduno nautico padano riferendosi alla festa dei finiani a Mirabello -. Se rientra questa crisi che ci ha tenuti attenti ad agosto, in questo caso Baldassarri sarebbe una persona di alto livello, se ci sarà una rottura non lo so”.
Quanto a una nomina dell’ex guardasigilli allo Sviluppo, ventilata ieri sera da Umberto Bossi a Chiavari, il viceministro ribadisce che sarebbe “impossibile politicamente perché gli equilibri delle coalizioni sono ferrei: il ministero spetta al Pdl. Bossi l’ha detto, sceglierà Berlusconi”.
 

 

ASSUNTA ALMIRANTE: OFFESO MIO MARITO - La presenza e l’intervento di Gianfranco Fini domani a Mirabello sono “peggio di una provocazione. E’ una cosa ridicola. Poteva andarsene da un’altra parte ma a Mirabello no. Lo considero un’offesa alla memoria di mio marito e alla coscienza delle persone di destra che hanno consentito a Fini di arrivare dov’è arrivato. Vuole sapere la verità? Mi fa pena”. Lo dice Assunta Almirante al Riformista. E se qualcuno azzardasse un saluto romano? “Non so - risponde - se Fini meriterà di essere salutato romanamente, fascistamente”.

 LA RUSSA: IL GOVERNO VA AVANTI - “Delle novità potrebbero venire dal discorso di Fini a Mirabello e dalla risposta di Berlusconi ma il quadro non cambia: il Governo, il Pdl e la maggioranza hanno indicato delle priorità scegliendo tra i punti del programma. Non sono da discutere nel merito”. Lo dice Ignazio La Russa, ministro della difesa e coordinatore del partito al Giornale. Sui cinque punti, tra cui giustizia e federalismo, Silvio Berlusconi chiederà la fiducia dei finiani.

Il Governo, assicura, andrà avanti: “Conosco bene Fini e credo che lui non abbia pensato nemmeno per un momento” a coalizzarsi con il centrosinistra. “E’ il Presidente della Camera, restano più di due anni di legislatura. Può succedere di tutto e io credo che le ipotesi di fine legislatura siano lontane”.

 

BOCCHINO: DOPO NON SARA' PIU' LO STESSO - "Sarà un discorso non scontato, rilevante ai fini del prosieguo della legislatura, ma non traumatico. Dire che Mirabello rappresenterà un passaggio che farà si che il PdL il giorno dopo non sarà più quello che è stato fin ad adesso è una buona previsione", dichiara il Capogruppo FLI alla Camera, Italo Bocchino a LA7.

"Bisogna fare chiarezza - prosegue Italo Bocchino - non si può stare in questa situazione. Gianfranco Fini non annucerà nuovo partito ma non si tornerà indietro: si indicherà un percorso con modi e tempi". Bocchino ha anche polemizzato su alcune battute del premier. "Non ero io quello dello ius primae noctis". E rivolgendosi alla collega Nunzia De Girolamo (Pdl) e le ricorda "le famose battute" del premier sul diritto di letto tirate fuori dal leader del Pdl durante le riunioni di partito.


Battute "che sicuramente ricordi, no?"
aggiunge Bocchino. "Ma dai- è la replica della deputata- non tiriamo in ballo queste cose: ti sfido a trovare un parlamentare che non faccia battute sessiste. Tu compreso". Bocchino prende la palla al balzo: "non credo proprio che le mie battute siamo paragonabili, mai detto nulla comunque- conclude- sullo ius primae noctis".

 

URSO: BERLUSCONI RICUCIA - "Aspettiamo che il presidente del Consiglio, che è anche il presidente del nostro partito, ricucia lo strappo che ha determinato quando ha deciso di cacciare Gianfranco Fini, l’altro fondatore, l’altro leader, il rappresentante di milioni di italiani di destra, dal partito che insieme hanno fondato". Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, a Pescara, annunciando la partecipazione di gruppi di simpatizzanti abruzzesi alla festa di Mirabello.

"Pensiamo che questo strappo - ha sottolineato Urso - non solo possa essere, ma debba essere ricucito, perche’ e’ quello che vogliono gli italiani che votarono sulla scheda Berlusconi e Fini".