Torino, 8 settembre 2010 - "Io penso che l’alleanza politica debba essere la conseguenza del lavoro che facciamo aprendo il cantiere. E’ giusto che ciascuno porti il proprio contributo, le differenze sono ricchezze, purché servano a costruire un discorso all’Italia, non solo un discorso al nostro popolo ma al popolo italiano e dare alle giovani generazioni quelle speranze che non ha più". Così Nichi Vendola, ieri sera al termine del dibattito con Rosy Bindi alla Festa nazionale del Pd a Torino, ha risposto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se fosse possibile fare un'alleanza tra Pd, Sinistra e Libertà e Italia dei Valori.

 

"In un passaggio d’epoca come questo non si può replicare un vecchio copione per vincere", aveva detto durante il confronto sul nuovo Ulivo davanti a una platea di circa cinquemila persone (secondo gli organizzatori), mai così tante a un incontro politico da quando la festa è iniziata.

 

Secondo il leader di Sinistra e libertà c’è bisogno di "un nuovo umanesimo" in politica, di liberare "la sinistra dal berlusconismo che l’ha attraversata", di rivedere certe posizioni, come quella "di Bersani su Melfi", perché al primo posto ci dev’essere il lavoro, i diritti, la lotta alla precarietà dei giovani, la difesa della "lotta di classe" che non può essere abbandonata se non si vuole che gli operai "vengano presi a randellate".

 

Un confronto, quello di ieri tra Bindi e Vendola, in cui le posizioni, al termine del "match", tra cautele e tatticismi non erano così distanti rispetto all’inizio. "Oggi Rosy e Nichi sposi" recitava un cartellone tra la folla, che, stipata dentro uno stand che strabordava in piazza Castello, non ha mai smesso di applaudire e fare standing ovation.

 

Vendola ha ripetuto più volte "primarie subito", e Bindi ha colto la palla la balzo: "Certo che siam capaci di farle, ma aspettiamo che cada il governo, anche solo per scaramanzia". E comunque, ha aggiunto, "Nichi sa come vincerle". Ma il suo voto del presidente dell’assemblea nazionale del Pd, ha specificato a dibattito concluso parlando con i cronisti, "va a Bersani".

 

"Io credo che sia stata una serata - ha commentato soddisfatta prima di congedarsi, a fianco di Vendola - in cui abbiamo stabilito insieme che dentro l’Ulivo ci sono tante ricchezze che possono camminare insieme e creare un’alternativa alla destra".

 

"Penso che l’obiettivo di incontrarci in questo periodo - ha aggiunto Bindi- sia proprio quello di confrontarci fra di noi per costruire l’alternativa per il futuro dell’Italia". "Prima va aperto il cantiere" ha specificato il leader di Sinistra e libertà. E, anche secondo lui, nel cantiere “le differenze sono ricchezze".