Roma, 29 settembre 2010 - Silvio Berlusconi lo ha spesso accusato di essere un mestierante della politica, il ‘fautore' di quel teatrino che, a suo dire, disgusta gli italiani. Gianfranco Fini oggi si è preso la sua rivincita. O, perlomeno, è quanto ha confidato a chi ci ha parlato: "È stata una bella pagina di politica... Per una volta si è tornati a parlare di cose serie". È come aver annunciato che il presidente del Consiglio si è dovuto piegare alla realtà: quel riconoscimento tante volte auspicato è ora nei fatti, secondo l’inquilino di Montecitorio, arrivato nonostante le resistenze della vigilia.


La terza carica dello Stato
ha mantenuto il sorriso per tutta la giornata, riferiscono i suoi, anche e soprattutto quando il premier ha detto in Aula di essere stato sempre aperto al dialogo. "Berlusconi ha capito la lezione...", si è lasciato sfuggire poi in uno dei tanti brevi colloqui con gli esponenti di Fli. "Questo governo non può tenersi in piedi senza di noi", è la sua constatazione.

Annunciando il partito, con la prima riunione martedì, l’ex leader di An ha di fatto lanciato il guanto di sfida a Berlusconi. "Indietro - ha ragionato con i suoi - non si torna". È pronto già il simbolo del partito e si comincia a discutere delle cariche. La strada potrebbe portare anche alle sue dimissioni da presidente della Camera, ma solo in prossimità delle elezioni, solo quando si dovrà fare sul serio. In Fli si dà per certo che il voto anticipato ci sarà a marzo, che la legislatura si arenerà sulla giustizia. Il presidente della Camera ha parlato con Consolo, ai suoi ha detto che "non ci sarà nessuna delega in bianco" sul tema della riforma dell’ordinamento giudiziario.

Durante la giornata, poi, i colloqui con Pier Ferdinando Casini, qualche battuta scambiata con Denis Verdini e Giulio Tremonti e infine la ‘reprimenda' a Fabio Granata. In un Transatlantico affollato l’esponente di Fli si è presentato questa mattina con il ‘Fatto quotidiano' sotto il braccio e l’intenzione già di votare contro la fiducia. "È un cavallo pazzo, ma molti di noi avremmo voluto fare la stessa cosa", riferisce un ‘falco' di Fli. Il punto è che nel gruppo di ‘Futuro e libertà' ci sono anche le colombe, niente affatto intenzionate a staccare la spina all’esecutivo.

Per questo Fini predica e raccomanda unità: "Berlusconi alla fine ha dovuto riconoscere la nostra forza, questo è il primo grande risultato e non possiamo sporcarlo con assurde divisioni", ha spiegato l’ex leader di An.