Roma, 1 ottobre 2010 - "Queste invettive contribuiscono solo ad alimentare un clima di tensione che nuoce al Paese e si trascurano del tutto le reali emergenze del sistema giudiziario". È quanto dichiara l’Associazione nazionale magistrati in una nota, commentando le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo cui esiste "un’associazione a delinquere nella magistratura".

 

"Avevamo scelto di non rispondere alle quotidiane invettive che, anche negli ultimi tempi e in occasione di visite all’estero, l’on. Berlusconi ha rivolto alla magistratura italiana - sottolinea il sindacato delle toghe - ma l’assurdità delle ultime esternazioni del presidente del Consiglio non può restare senza risposta, anche per il rispetto dovuto ai tanti magistrati che hanno sacrificato la loro vita per il nostro Paese. Addirittura, oggi, secondo l’on.
Berlusconi l’intera magistratura italiana, fino alle sezioni unite della Corte di Cassazione, sarebbe parte di un’associazione a delinquere diretta a sovvertire l’ordinamento democratico dello Stato".

 

Per l’Anm, "è paradossale che una carica dello Stato compia un’opera di delegittimazione e discredito di tale portata nei confronti di un’istituzione che, invece, dovrebbe essere supportata nell’azione di contrasto alle diverse forme di criminalità".

 

E' immediata la replica di Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. "La risposta dell’Anm - dice -, con il consueto attacco contro Silvio Berlusconi (che - non dispiaccia all’Anm - è il premier legittimamente scelto dagli elettori), conferma quello che tantissimi italiani pensano da tempo: l’Anm parla, agisce, risponde, replica, come se fosse un soggetto politico, come se fosse un partito, o come se fosse una parte dell’opposizione politica ad una maggioranza". "Poi, dinanzi a questi comportamenti, non ci si sorprenda quando tutte le rilevazioni attestano livelli minimi di fiducia, da parte della gente, nell’imparzialità della nostra giustizia", conclude.