Roma, 24 ottobre 2010 - "Il Paese non ha una guida politica, il centrodestra prenda atto della sua crisi per rimettersi al percorso istituzionale e lasciare la parola al presidente della Repubblica e al Parlamento. Poi ci sarà un breve governo di transizione per fare la legge elettorale, infine la situazione passerà agli elettori: questa è la nostra proposta". Lo ha affermato Pierluigi Bersani durante la trasmissione 'L'intervista' di Maria Latella.

"Nei tempi per fare la legge elettorale ci vuole un'alternativa di governo per varare un programma di riforme", sottolinea il segretario del Pd."Bisogna andare alle elezioni con un altro meccanismo, non possiamo andare alle elezioni con la testa rivolta alle spalle", aggiunge. "Viviamo tutti i giorni attorno ai problemi di un uomo solo", insiste Bersani.

 

LODO ALFANO - "Berlusconi ritiri il lodo Alfano". È la provocazione lanciata da Pierluigi Bersani. "Ritiriamo il lodo Alfano dal Parlamento -dice al leader del Pdl- e mettiamoci una bella discussione sulla riforma del fisco".  Il premier dovrebbe ritirare non solo il Lodo ALfano, "ma anche le altre
leggi ad personam, e dire 'ai miei problemi ghe pensi mi' ", insiste Bersani, commentando la richiesta avanzata oggi anche dal Corriere della Sera al premier, di ritirare il Lodo Alfano (sarebbe "un gesto storico").

"Non so - dice il leader del Pd- se sarebbe un gesto storico, però, se Berlusconi dicesse 'ritiro il Lodo, il legittimo impedimento e il processo breve e dicesse 'ai problemi miei ghe pensi mì, sarebbe un gesto di rasserenamento e di pacificazione, e noi ne prenderemmo atto".

"Prenderemmo atto di una novità significativa -spiega Bersani- non ci credo, ma ne prenderemmo atto. Dopo di che, i problemi sono altri. Sono due anni che non facciamo niente per i problemi degli italiani, a partire dal lavoro".
 

QUAGLIARELLO: NON ARRETRIAMO -  "Sul lodo Alfano non siamo disposti ad arretrare di un millimetro", dice Gaetano Quaglieriello vicecapogruppo al Senato del Pdl, oggi a Verona a margine di un incontro politico, sottolineando che "il Lodo Alfano andra’ avanti. E’ un esigenza di sistema".
"I problemi posti nella missiva del Capo dello Stato - ha detto Quagliariello - hanno avuto il pregio di evidenziare ancora di piu’ quanto il tema della tutela delle alte cariche sia importante per la tenuta di un sistema. Riteniamo - ha aggiunto - di dover accogliere le sollecitazioni del presidente della Repubblica, perché con il regime di autorizzazione ci sarebbe stata la possibilita’ di aumentare il sindacato politico delle alte cariche, anziche’ tutelarle maggiormente. Nello stesso modo - ha ribadito Quagliariello - non siamo disponibili a prendere in considerazione il tema della reiterabilità. Se questa esigenza si pone, allora deve essere legata alla funzione: vale dopo uno, due, e anche dopo cinque o sei anni".
"Sarebbe anche pericolosa - ha concluso - e da legge ‘ad personam’ diventerebbe ‘contra personam’, dicendo in sostanza al presidente del Consiglio: tu puoi governare fino a una certa data".