Milano, 21 novembre 2010 - Mara Carfagna spiega le ragioni delle sue prossime dimissioni (dal governo, dal Parlamento e dal Pdl) e si lancia al contrattacco di Alessandra Mussolini. In un'intervista al Mattino, infatti, il ministro della Pari Opportunità definisce la collega parlamentare come una "vaiassa" ("prostituta" per i napoletani di fine ‘800 , "donna che vive nei bassifondi" per i partenopei di oggi).

La Carfagna ricorda la foto che la Mussolini le ha scattato in aula alla Camera mentre parlava con Italo Bocchino. "Quello è stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l’ha commesso - ha detto - a Napoli le chiamano vaiasse...".

Inoltre, aggiunge, la Mussolini "è colei che in campagna elettorale disegnava le corna sui miei manifesti, che ha portato i cannoli alla conferenza stampa con Alfano. In un partito serio una 'signora' del genere sarebbe stata messa a tacere, invece mai nessuno ha avuto il coraggio di bloccarla".

Parole che, però, non sono piaciute alla diretta interessata. "E’ gravissimo che il ministro Carfagna rivolga a mezzo stampa gratuiti e volgari insulti ad una donna parlamentare. Per questo inqualificabile comportamento, in palese contrasto con le finalità che il Ministero delle Pari Opportunità persegue, dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni", dice Alessandra Mussolini attraverso un comunicato.

Quindi aggiunge: "La Carfagna sappia che alla prima occasione di incontro sarà mia cura replicare ai suoi insulti, guardandola dritta in quei suoi occhioni, che dopo le mie parole, ne sono certa, risulteranno ancora più sbarrati".

CASINI - Le annunciate dimissioni di Mara Carfagna rappresentano un "problema preoccupante" su cui "bisognerebbe riflettere". Ne è convinto Pierfedinando Casini, per il quale la titolare delle Pari opportunità è stata "tutto sommato un buon ministro".

Il leader dell’Udc, arrivando all’assemblea nazionale del partito a Milano, ha spiegato che la Carfagna "ha caratterizzato questa stagione berlusconiana e il fatto che dica o faccia dire che il partito è ridotto a comitato d’affari e che in Campania non c’è agibilità politica è una cosa di grandissima rilevanza su cui bisognerebbe riflettere, perchè non è un problema della Carfagna è un problema un pochino più ampio e più preoccupante".

"CARFAGNA SEMPRE LEALE" - In difesa di Mara Carfagna si schiera anche il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Intervistato da alcuni quotidiani, infatti, l'ha definita come " una risorsa, una persona capace e leale", che potrebbe essere un "ottimo sindaco di Napoli", ma che "paga" proprio il suo "forte consenso personale", visto che in Campania ha raccolto "sessantamila voti di preferenza".

Per Caldoro, insomma, la lealtà del ministro "è fuori discussione", ma ha ragione quando dice che "occorre una nuona classe dirigente". Il "rinnovamento nel partito non è più rinviabile", dice, "serve una nuova stagione" senza Nicola Cosentino.

PROPOSTA DA FORZA DEL SUD - Intanto al ministro arrivano le prime proposte da altri partiti politici. "A Mara Carfagna offro di essere la numero uno di Forza del Sud in Campania e non solo in quella Regione", fa sapere il sottosegretario alla Presidenza Gianfranco Miccichè, fondatore di Fds.

"Questa polemica rispecchia esattamente la situazione del Pdl in tutto il territorio nazionale - dice parlando al Giornale di Sicilia - Lo stesso disagio del ministro l’ho vissuto io al mio tempo e lo vivono in tanti. Quello che non funziona non è la Carfagna ma il Pdl".