Milano, 14 gennaio 2010 - Silvio Berlusconi è stato indagato dalla procura di Milano con le ipotesi di reato di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in relazione alla vicenda ‘Ruby’. Al premier, iscritto nel registro degli indagati il 21 dicembre scorso, è stato inviato un invito a comparire.

A confermarlo è stato il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati in una nota nella quale si precisa che i reati sarebbero stati commessi ad Arcore "dal febbraio al maggio 2010". Effettuate anche diverse perquisizioni oltre che nella casa genovese di Ruby, anche nell’ufficio di Nicole Minetti, il consigliere regionale della Lombardia che prese in consegna la giovane minorenne dalla questura di Milano e nella casa di Lele Mora, anche loro indagati nell’ambito della stessa inchiesta.

Secondo l’accusa, sostenuta dai Pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno, sarebbero stati numerosi gli incontri a sfondo sessuale tra Silvio Berlusconi e Ruby. I riscontri verrebbero dallo studio dei tabulati telefonici della giovane marocchina. Il primo incontro tra il premier e la ragazza risalirebbe al 14 febbario scorso, giorno di San Valentino, quando il Presidente del Consiglio avrebbe regalato alla giovane un abito. Ruby ha sempre sostenuto di non avere avuto rapporti sessuali col premier.

SEQUESTRI A GENOVA -  Secondo indiscrezioni sono stati acquisiti nel fascicolo del caso-Ruby foto digitali e i filmati custoditi nel pc che venne sequestrato il 28 ottobre scorso nella comunita’-alloggio di sant’Ilario (Genova) dove viveva l’allora minorenne Kharima el Marhoug, alias Ruby Rubacuori, riguardavano alcune feste in Sardegna .

INFORMAZIONE A FEDE - Emilio Fede ha ricevuto l’informazione di garanzia alle 13.45 a casa sua. "Sono arrivati due gentilissimi sottufficiali della polizia giudiziaria inviati dal dottor Antonio Sangermano - ha raccontato  - avrei quasi preferito un avviso a comparire, cosi’ almeno mi sarei potuto presentare subito a spiegare tutto. Comunque spero che i magistrati mi chiamino davvero al piu’ presto".

"Ripeto di essere completamente estraneo alle accuse che mi vengono rivolte in relazione al caso Ruby - ha aggiunto Fede - ho visto quella ragazza una sola sera in una normalissima cena a casa del presidente Silvio Berlusconi ad Arcore, non la conoscevo prima e non l’ho presentata io. Sono tranquillissimo, so di essere totalmente estraneo a questi fatti - ha ripetuto - e sono pronto a chiarire tutto questo ai magistrati". 

GLI AVVOCATI DEL PREMIER - "La nuova indagine nei confronti del presidente del Consiglio da parte della Procura di Milano appare talmente assurda e infondata in fatto ed in diritto che non meriterebbe commento alcuno. Si deve però osservare che le ipotesi prospettate sono già state ampiamente smentite da tutti i testimoni e dai diretti protagonisti", affermano gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, legali del premier.

"Il depositare in questa fase parziale stralci di atti di indagine, fra cui moltissimi giuridicamente inutili e confezionati in chiara prospettiva accusatoria, fa apparire questa vicenda più mediatica che processuale, che non potrà che concludersi con una doverosa archiviazione. Si tratta in realtà di una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio - aggiungono Longo e Ghedini - che non ha precedenti nella storia giudiziaria del Paese e che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura".

I TABULATI - Secondo quanto si apprende, i magistrati milanesi avrebbero scoperto che Ruby sarebbe stata non una sola volta, come lei stessa ha raccontato ai magistrati, ma più volte nella residenza del premier ad Arcore nel periodo da febbraio a maggio del 2010. A smentire il racconto della giovane marocchina, sempre secondo le stesse fonti, sarebbero i tabulati telefonici acquisti dalla procura nel corso dell’indagine: è dall’analisi di quei dati che i magistrati avrebbero infatti ricostruito la presenza di Ruby ad Arcore non una ma più volte. Analisi che avrebbe riguardato anche i telefoni degli altri indagati, in particolare Fede e Mora, e che avrebbe confermato l’ipotesi avanzata dai magistrati.

Agli atti del procedimento, sempre secondo quanto si apprende, vi sarebbero anche alcune registrazioni e brogliacci del 113, delle telefonate intercorse tra il 27 e il 28 maggio. Telefonate prima tra i poliziotti del commissariato che fermarono Ruby e la questura e successivamente tra la questura e il tribunale dei minori per l’affidamento della ragazza.

CONVOCATO IL PREMIER - Tre date sono indicate nell’invito a comparire inviato alla procura di Milano al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, per essere sentito nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per concussione e prostituzione minorile. I magistrati titolari del fascicolo, i procuratori aggiunti Ilda Bocassini e Piero Forno e il sostituto procuratore Antonio Sangermano avrebbero proposto come alternative i prossimi 21, 22 e 23 gennaio per trovare una data compatibile con gli impegni del premier.

Come si fa notare in ambienti giudiziari, la procura di Milano si prepara a chiedere un giudizio immediato per Berlusconi nell'ambito delle indagini sul caso Ruby, anche perchè, per il premier, esistono sia le condizioni temporali che, a detta degli inquirenti, le evidenze della prova sufficienti per inoltrare nelle prossime settimane una richiesta di questo tipo al gip. Un accenno a questa ipotesi era già contenuta nel primo comunicato emesso in mattinata dalla procura nel quale si faceva riferimento, nell'invito a comparire, notificato a Berlusconi, all'articolo 453 Cpp.

Non ci sono le condizioni per procedere con rito immediato nei confronti di Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora coinvolti con Silvio Berlusconi nel caso Ruby. I tre sono stati iscritti nel registro degli indagati nei mesi scorsi, probabilmente a settembre, e dunque sono scaduti i tre mesi di tempo di indagine, tempo oltre il quale non può essere chiesto il rito immediato. Oggi la consigliera regionale lombarda, Nicole Minetti, si è recata in Questura a Milano, probabilmente per essere sentita nell’ambito dell’inchiesta. Dopo quasi sei ore Minetti ha lasciato gli uffici della questura di Milano. L'ex igienista dentale del premier, coinvolta nell'inchiesta sul caso Ruby, è uscita rapidamente a bordo di un'auto, evitando i cronisti.

ALTRE RAGAZZE - Poco prima, dall'uscita secondaria della Questura erano uscite altre ragazze che si sono allontanate coprendosi il viso, si tratta, probabilmente di alcune donne coinvolte nell'inchiesta. Tra le ragazze presenti in questura nel pomeriggio, in contemporanea con il consigliere regionale Nicole Minetti, vi sarebbe stata anche la giovane brasiliana che ospito' Ruby per qualche tempo. E' la stessa ragazza che denuncio' di aver subito un furto dalla giovane marocchina.

Una delle giovani sentite oggi, Alessandra Sorcinelli, ex meteorina, all'uscita ha risposto alle domande dei cronisti che le hanno chiesto se c'è stata prostituzione durante le feste organizzate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "Da parte mia no", ha risposto. La Sorcinelli, uscendo dalla questura, ha detto di non aver mai
conosciuto Ruby ed ha precisato che durante le feste di Arcore si raccontavano barzellette, si ascoltava musica e che era una situazione tranquilla.