Roma, 19 gennaio 2011 - Com'era da prevedere, continuano le reazioni politiche a margine dello scandalo che ha investito il presidente del Consiglio Berlusconi, mentre continuano a trapelare nuovi particolari del lavoro dei pm di Milano.

L'ATTACCO DI BERSANI - "Noi non chiediamo le elezioni anticipate, non le temiamo ma non togliamo a Berlusconi le castagne dal fuoco. È lui che deve levare dall’imbarazzo se stesso e il Paese, vada dai giudici da dimissionario e poi si rimetta alle decisioni del capo dello Stato". Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, torna sul caso Ruby e sulle sue conseguenze politiche e, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se le opposizioni chiedono le elezioni anticipate, afferma: "Se arriviamo al voto - aggiunge Bersani - è per un suo totale fallimento. Lui ha tradito l’articolo 54 della Costituzione che pretende da chi ha cariche pubbliche disciplina e onorabilità".
"Berlusconi ha tradito la Costituzione su cui ha giurato e non c’è bisogno della magistratura per sostenere questo".
Bersani afferma di ritenere inspiegabile l’atteggiamento del Pdl: "È difficile spiegarselo, sembra un meccanismo di solidarietà portato all’eccesso anche davanti a queste evidenze". Dunque, per Bersani, "chi ha responsabilità morali, anche l’elite del Paese, deve dire una parola chiara perchè se ingoiamo anche queste cose dobbiamo vergognarci".

GRANATA: COME UN FILM DI VITALI -  “Le perplessità possono anche trovare accoglienza ma ci sono centinaia di pagine di intercettazioni e riscontri oggettivi: è una questione che va oltre Berlusconi -  afferma il finiano Fabio Granata ospite di La7 - Di fondo la credibilità ha subito un colpo gravissimo perché al di là della valutazione sui metodi bisogna soffermasi sulla sostanza. Se c’è un complotto, Berlusconi deve spiegare all’opinione pubblica cos’è successo. Si tratta di una corte decadente in cui c’è perfino la cresta fatta da Emilio Fede su soldi prestati. Scene dal mondo dei film di Alvaro Vitali degli anni ‘70. Non è possibile che un presidente del Consiglio abbia un centinaio di telefonate con una sedicenne. Se fosse un cantante non sarebbe stato invitato a Sanremo. L’imbarazzo di fronte a ciò che emerge mi sembra una posizione legittima”.

GIOVANARDI: MORALMENTE LO CONDANNO -  "Ho consigliato personalmente al presidente Berlusconi di dedicarsi alla collezione di francobolli e alla storia postale: sono meno pericolose di altre collezioni. Forse non ha seguito il mio consiglio - dice Carlo Giovanardi ad Agorà su Rai Tre - Moralmente lo condanno, però, mi fido di più dei Kennedy, dei Clinton e di Berlusconi che delle procure che stanno facendo delle cose terrificanti, mettere sotto controllo decine, centinaia di utenze, senza un reato. Mi schiero con Berlusconi - spiega - e non con le procure. Berlusconi è un uomo generoso, che purtroppo o per fortuna, i soldi li ha e generosamente li da a tutti".

BUTTIGLIONE: CARNE MARTIRIZZATA - "Silvio Berlusconi è abituato a fare delle donne carne femminile martirizzata". E’ questa l’opinione di Rocco Buttiglione espressa in diretta a Radio anch’io. Il presidente dell’Udc ha contestato apertamente lo stile di vita del premier soprattutto nel rapporto con le donne: "Amare le donne significa averne cura, fare i figli, aiutarle a invecchiare e amarle anche quando spuntano le rughe".
Secondo il vicepresidente della Camera il problema non è comunque la vita privata di Berlusconi ma il fatto che "la questione morale è diventata una questione politica che ha causato una frattura tra i cittadini, il Parlamento e i partiti".  

REGUZZONI: DIMISSIONI? IRRICEVIBILI - Secondo l'esponente leghista Marco Reguzzoni "la richiesta delle opposizioni di dimissioni di Berlusconi è irricevibile. Se Berlusconi avesse dovuto accettare la logica di andarsene al primo avviso di garanzia avrebbe dovuto dimettersi almeno 200 volte. Questo gli avrebbe impedito di fare politica. E’ evidente che c’è la volontà di accanimento nei suoi confronti. L’esistenza di una bomba ad orologeria e’ piu’ che un sospetto".

FRANCESCHINI: ACCANIMENTO? STUPIDAGGINE - "La tesi di Silvio Berlusconi, di un accanimento giudiziario nei suoi confronti è una vera stupidaggine, dice Dario Franceschini intervistato in diretta da Radio Anch’io (Radiouno Rai). "L’accertamento di reati da parte dei magistrati - ha aggiunto- non può dipendere dalla disponibilità dei politici. La responsabilità piu’ grande del premier è trascinare l’Italia in una situazione insostenibile di fronte a tutto il mondo". Insomma, "se Berlusconi si trova in questa situazione dipende solo da lui. I magistrati non fanno paura a chi non ha nulla da nascondere perché applicano la legge. Il nostro premier si ritiene invece al di sopra delle norme".

CESA: O DAI GIUDICI O DA PARTE - "Berlusconi ha due strade: o andare dai magistrati e chiarire il prima possibile la vicenda, che ha un forte impatto negativo anche sulla credibilita’ del Paese, oppure mettersi da parte prendendo uno dei suoi per fare un governo diverso: un governo a guida Tremonti, Alfano o Letta",  afferma ai microfoni di ‘28 minuti’ su Radio 2 il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.
L’esponente centrista, ha comunque indicato la sua preferenza nella ‘rosa’ dei tre successori di Berlusconi: "preferirei Letta, che conosco da tanti anni. E’ una persona di grande buon senso e ce ne vuole molto in questo momento".

 

LUPI: PROBLEMA DI CULTURA DOMINANTE -   “Io non sento divisa la mia vita da cattolico e da politico. Nel merito, se ci sono dei reati, di quelli bisogna rispondere a Berlusconi ha già ribadito l’infondatezza delle accuse. Ma qui stiamo parlando di comportamenti che attengono alla sfera privata e al modo di vivere che ciascuno sceglie”, afferma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) in una intervista al Corriere della Sera.
Lupi si dice d’accordo tuttavia con il cardinale Bagnasco: “Un politico deve dare testimonianza. E, di fronte a questi fatti, in me non scatta il disorientamento ma il senso di responsabilità. Il mio modo di vivere il matrimonio, il rapporto con mia moglie, la convinzione che l’amore sia qualcosa di più grand e di più rispettoso del corpo dell’altro: questi sono i miei valori e le mie scelte, diversi da quelli di cui sento parlare. Il problema non è Berlusconi ma la cultura dominante"

BONDI. SINISTRA PIU' DEBOLE -  “Anche le ultime prese di posizione da parte dell’opposizione confermano che ad ogni tornante significativo della nostra storia, la sinistra italiana è tentata dall’illusione della spallata finale e viene immancabilmente risucchiata da una mentalità e da una cultura che confliggono apertamente con una democrazia liberale e con i principi essenziali di uno Stato di diritto”, ha detto il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi.