Roma, 1 febbraio 2011 - "Il clamore con il quale i giornali celebrano il mio ritorno nel Pdl si basa esclusivamente su illazioni": Luca Barbareschi, deputato di Futuro e Libertà e vicepresidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, smentisce così le voci che da ieri si rincorrono su un suo ritrono nel Pdl.

"La notizia vera è che ieri pomeriggio sono stato ad Arcore per incontrare il premier, e sono contento di questo incontro, visto che in Parlamento ho sottolineato più volte come mancasse in questa legislatura un confronto con la leadership del Governo, che troppo spesso ha demandato a colonnelli e portaborse il rapporto con i parlamentari".


"All’incontro con Berlusconi - prosegue Barbareschi - ho parlato della situazione politica e dei diversi problemi che seguo, in particolare la cultura in tutte le sue espressioni e le telecomunicazioni. Il clima avvelenato che viviamo ci fa scordare i problemi del Paese, viceversa rivendico con forza l’urgenza di affrontare questioni determinanti per il nostro futuro. Già in occasione della sfiducia a Bondi avevo confermato la mia indipendenza di giudizio, pensare con preoccupazione e con spirito costruttivo ai problemi del Paese non significa cambiare casacca".

"Ho visto dunque volentieri il capo del governo - aggiunge - alla vigilia di scadenze importanti, quali il decreto Milleproroghe - determinante per il futuro del mondo dello spettacolo - e una tornata di nomine strategiche per il mondo delle telecomunicazioni".

"Il mio passaggio in Futuro e Libertà, fin dalla sua fondazione, è stato convinto e chiaro, e ancora oggi credo che quanto annunciato nel Manifesto degli italiani sia ancor di più attuale, solo mi interrogo su alcune scelte successive che sono avvenute in modo repentino e soprattutto troppo poco condiviso. La fondazione del Terzo polo e la diluizione di Fli in esso - è stato infatti chiaro, fin dall’inizio, la leadership di Casini e di un certo tipo ci centrismo - è secondo me un errore; sono infatti convinto - prosegue Barbareschi - che la fondazione di Futuro e libertà dovesse essere la nascita di un soggetto che recuperava l’identità perduta nel partito del Predellino, e non vorrei che questo passaggio ancora una volta annacquasse la nostra identità. Futuro e Libertà ha un lungo percorso avanti a sè, e credo che il nostro collocamento all’interno del centrodestra non debba essere messo in discussione, così come credo che ci voglia maggiore coinvolgimento nelle scelte, non basta un triumvirato a decidere, con Gianfranco Fini occupato giustamente nel suo ruolo di garanzia di Presidente della Camera".

"Occupiamoci dei veri problemi del nostro Paese, sono convinto che anche i nostri elettori non capirebbero se andassimo a braccetto con coloro che fino a ieri sono stati nostri avversari, abbandonando uno schieramento che ci deve vedere ancora protagonisti, la nostra scelta deve essere chiara verso il bipolarismo. Con questi presupposti ho la ferma intenzione di continuare sul cammino che abbiamo intrapreso a Bastia Umbra".

POMERIGGIO DI INCONTRI - Prima da Gianfranco Fini, poi da Pier Ferdinando Casini. Dopo l’incontro, durato circa mezz’ora, con il presidente della Camera Barbareschi non ha voluto rilasciare dichiarazioni: è uscito dallo studio della terza carica dello Stato ed è stato accompagnato dal portavoce di Fini nello studio del leader Udc. "Mi iscrivo al Pd - si è limitato a scherzare Barbareschi - anzi al partito monarchico".

Poi illustra i tempi: "Dovete aspettare fino a lunedì. Solo allora potrete vedere cosa succederà...’’. Luca Barbareschi non dice di più ai cronisti, che a Montecitorio, lo interrogano. "Con Fini e con Casini ho avuto una lunga chiacchierata - prosegue il parlamentare - spero che abbiano capito. Ma non posso dirvi di più. Dovrete aspettare lunedì...".

Luca Barbareschi, incalzato da Bianca Berlinguer sul Tg3, non conferma e non smentisce una sua uscita da Fli, anzi forse dalla politica tout court. Tutto questo clamore - spiega Barbareschi - "viene dalla concomitanza con un mio incontro con Silvio Berlusconi ad Arcore, che ha sucitato una grande fibrillazione mediatica. È stato un incontro molto piacevole su temi della cultura e della comunicazione". E poi, "non ho mai detto che avrei lasciato Fli per i 'Responsabili'".

Barbareschi dice in sostanza che si tratta di un problema politico, nato nel passaggio di Futuro e libertà dalla Convention di Bastia umbra all’approdo nel Terzo polo, che è proprio quel che a Barbareschi non va giù. "Con Casini - spiega - per carità ho un ottimo rapporto, il problema vero è che abbiamo fatto un ottimo lavoro con Fli a Bastia umbra, l’ho fatto con passione e commozione persino, e non mi piacerebbe essere 'diluito' in altre cose. Penso che Futuro e libertà, in sostanza, debba restare ancorato all’elettorato del centrodestra, perché questo è il nostro elettorato".

E poi, circa le insinuazioni circolate su suoi possibili interessi professionali, Barbareschi sorride: "Non mi manca il lavoro, e non solo in Italia". E ancora: "Forse quel che sto pensando di fare, in realtà, è un passo fuori dalla politica, perché il mio rispetto delle istituzioni e della coerenza non sempre sono gradite, diciamo così, in politica. Forse - conclude con un pizzico di amarezza - sono più apprezzate fuori che dentro la politica".