Gerusalemme, 23 febbraio 2011- "Berlusconi è paragonabile a Gheddafi e Mubarak?": le domande d'attualità tengono banco alla Fiera di Gerusalemme, dove l'ospite d'onore Umberto Eco parla del suo nuovo libro, che uscirà quest'anno, che si intitolerà 'Costruire il nemico'.

"No, il paragone, intellettualmente parlando potrebbe essere fatto con Hitler: anche lui giunse al potere con libere elezioni’’, risponde lo scrittore. "Ma Berlusconi non è un dittatore come Mubarak e Gheddafi, perché lui ha vinto le elezioni con il supporto di una grande maggioranza degli italiani. In Italia non c’è lo stesso regime dei paesi del Nord Africa e non va dimenticato il fatto che c’è un elettorato pronto a supportare Berlusconi. E’ piuttosto triste - ha concluso Eco - ma è cosi".

Le dichiarazioni di Eco rimbalzano in Italia e provocano l'immediata reazione del Pdl. Su tutti, il coordinatore del partito e ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che accusa l'autore di ''faziosita' delirante''.
''E' desolante che un uomo di cultura come Umberto Eco abbia voluto stabilire un raffronto tanto provocatorio quanto offensivo per la verita' e per la sensibilita' di milioni di italiani, e che abbia voluto farlo in una citta' come Gerusalemme'', replica Bondi. ''Quello che a Eco, e alla cerchia di intellettuali che condividono le sue battaglie politiche all'insegna di una faziosita' delirante, sfugge totalmente - rivendica il ministro - e' che la ragione per la quale la maggioranza degli italiani accorda un consenso sempre piu' ampio e una fiducia incondizionata al presidente Berlusconi e' proprio per difendere le ragioni della liberta' e della democrazia''. Bondi, attacca dal Pd Emilia De Biase, spieghi piuttosto ''il suo totale silenzio sullo scempio della cultura''.
 

Ma dal Pdl e' un coro di critiche allo scrittore: dal presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci (''E' imbarazzante sentire uno scrittore illustre come Umberto Eco paragonare Berlusconi a Hitler'', tanto piu' ''in una manifestazione internazionale''), dal vicepresidente dei deputati Osvaldo Napoli (Eco ''e' riuscito a offendere gli italiani, gli israeliani, che conservano sulle loro carni e nella memoria il ricordo del nazismo, e la comunita' ebraica italiana''); dal presidente del comitato Schenghen Margherita Boniver, che inserisce il parallelo tra il premier e Hitler nella ''grande tradizione della commedia all'italiana''.
 

Nel suo intervento alla Fiera di Gerusalemme, Eco intanto si sofferma sulle proteste in Nord Africa, che lo hanno ''stupefatto. Le nuove generazioni - sottolinea - sono riuscite con Twitter e Facebook, ed io non ho una pagina, ad
organizzare una rivoluzione in cinque paesi diversi, in una maniera che i loro padri non sarebbero stati in grado non solo di fare ma neppure di immaginare''. Poi, da semiologo, conclude: ''Lo hanno fatto con un pessimo linguaggio. Ma lo hanno fatto. E' qualcosa di assolutamente nuovo che fa rimettere in discussione tutte le nostre teorie''.