Roma, 1 marzo 2011 - "IN PARLAMENTO lavorano solo in 50, massimo 60: gli altri stanno lì a fare pettegolezzzi". Questa volta la convinzione di Berlusconi — ripetuta anche ieri — trova il conforto dei numeri dell’indagine dell’associazione Openpolis che per oltre due anni ha monitorato i parlamentari. Il quadro non è confortante, visto che solo un terzo di loro si impegna, mentre gli altri si rilassano: si va in Aula o in commissione, si vota, quando è il caso, un’interrogazione proprio per far vedere che si esiste e, dopo tre giorni si torna a casa, dagli amici e non dagli elettori. C’è da dire che la classifica di chi lavora e chi no è trasversale.


I PIÙ impegnati sono il senatore Udc D’Alia e il deputato Idv Borghesi, il primo con un indice di produttività (la somma di diversi fattori, tra cui presenze in aula, votazioni, emendamenti, interrogazioni) mostruoso, 1115. Basti pensare che chi lo segue, i Pdl Vizzini e Malan sono a 785 e 726. Indice che alla Camera scende per la maglia rosa Borghesi a 806, superiore di poco a quello di altri deputati, in gran parte Pdl. La classifica degli improduttivi vede al primo posto il deputato Niccolò Ghedini del Pdl, avvocato del premier, e il senatore Sebastiano Burgaretta Aparo del Pd, con indici rispettivamente di 7,23 e 11,33. Nella top ten degli improduttivi figurano anche, tra gli altri, Angelucci e Verdini (Pdl), Tremaglia (Fli) e D’Alema (Pd) alla Camera e Tedesco, Crisafulli, Zavoli (Pd) e Dell’Utri e Ciarrapico (Pdl) al Senato. Per quanto riguarda l’attivismo dei gruppi, i dipietristi si prendono il primo posto in entrambe le Assemblee, seguiti, a Palazzo Madama, da Udc, Pd, Pdl, Fli, Lega e Misto e a Montecitorio da Lega, Udc, Pd, Fli, Pdl e Misto.


CI SONO anche i recordman delle interrogazioni, il senatore Elio Lannutti dell’Idv e Elisabetta Zamparutti, deputato radicale del Pd: 479 e 743. Numeri che sembrano scomparire davanti alla mole di emendamenti presentati da ognuno dei radicali Perduca e Mecacci, attorno ai 13 mila. Spetta a un senatore Pdl, Giorgio Costa, il record dei disegni legge: ne ha proposti 76, anche se solo uno è stato approvato. Non migliore fortuna per Gabriella Carlucci, Pdl, che ha suggerito 95 leggi, ma risultati zero. Ci sono poi gli Stakanov delle presenze alle votazioni: i senatori De Eccher (Pdl) e Valli (Lega) col depuato Pdl Ceroni hanno sfiorato l’en plein col 99,9%. Non altrettanto il senatore Pd Umberto Veronesi (72 % di assenze) e il depuato del Misto Gaglione, oltre il 92%. Tra i ministri Vito risponde quasi sempre alle interrogazioni, con una percentuale al 91%, al contrario della Brambilla (9%).