Roma, 15 marzo 2011 - "A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che la possa metterle a rischio: lo sottolinea in una nota il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a proposito delle polemiche sul nucleare dopo l’emergenza in Giappone.


"Il Governo - dice il ministro - non è nè cieco nè sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokio, ed è evidente che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all’esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo. L’incidente nella centrale giapponese ci spingerà ad approfondire ulteriormente i temi della sicurezza, e i problemi di sismicità dei siti. Il nucleare è una opzione che esiste in tutti i paesi industrializzati del mondo. È ora in corso una seria riflessione sugli standard di sicurezza negli impianti europei. L’Italia è a quel tavolo e darà il suo contributo. Noi, a differenza di altri paesi UE non abbiamo centrali nucleari e quindi affrontiamo problematiche diverse da quanti hanno centrali di seconda generazione in funzione. Quanto sta accadendo in Giappone - conclude Prestigiacomo - sarà assolutamente tenuto in considerazione nelle scelte che saranno adottate e sono certa che contribuirà ad aumentare la sicurezza delle centrali".

BERSANI - Ieri il ministro Prestigiacomo ha confermato l'intenzione di "andare avanti" sul programma nucleare, intenzione a cui aveva replicato stamane Pierluigi Bersani, intervistato dal quotidiano L'Unità.

Per il leader del Partito Democratico il ricorso al nucleare "è sbagliato" e non si tratta di reazioni emotive sulla scia di Fukushima, ma di considerazioni su una "tecnologia ancora molto giovane", che secondo Bersani presenta "seri problemi, sia per quanto riguarda lo smaltimento delle scorie, che per le conseguenze di eventuali incidenti".
 

"Non è la probabilità degli incidenti che suscita allarme - spiega Bersani -, ma quanto siano tremende le potenziali conseguenze". A "preoccupare" il segretario del Pd è "il modo in cui il governo sta affrontando la questione". Il "fantapiano" del nucleare, come lo definisce Bersani, "non ha nessuna fattibilità", è "economicamente svantaggioso" e "prevedendo l’impiego di tecnologie non nostre ci renderebbe totalmente dipendenti da altri".

Quel che fa il governo, secondo il segretario del Pd, è "deviare" l’attenzione dalle priorità, "cioé efficienza energetica, rinnovabili, un’operazione di investimenti nella ricerca anche delle tecnologie nucleari". "Non stanno lavorando all’Agenzia di sicurezza - prosegue -, non hanno risolto il problema delle scorie gia’ esistenti, non hanno smantellato le vecchie centrali".

"E’ da 24 consultazioni che il quorum non viene raggiunto - ricorda a proposito del referendum - e spesso si strumentalizza il risultato. Noi ci impegneremo comunque per fermare questo piano che poggia sulla sabbia ed e’ totalmente sbagliato".

SACCONI: "GUAI FERMARSI"-  "Guai a noi, se di fronte a eventi straordinari ci fermassimo nel costruire opere che possono essere messe in discussione, ci fermeremmo anche dal fare ponti e dighe". Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sull’emergenza nucleare in Giappone e sulle conseguenti decisioni della Germania. "Tutti riflettiamo - ha aggiunto Sacconi - e noi stessi siamo partiti dalla sicurezza, non a caso noi siamo interessati al nucleare di ultima generazione e a ulteriori evoluzioni". Il ministro ha concluso poi dicendo che "il governo ha una sola posizione, ed è quella espressa dai ministri Prestigiacomo e Romani".

ZAIA: "IN VENETO? CON ME MAI" - Va controcorrente Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: "Non ho nulla da nascondere e l’ho scritto anche in un libro. Il Veneto non ha le caratteristiche necessarie per ospitare una centrale nucleare, per cui dico ai comitati che non perdano tempo a protestare: fino a quando ci sarò io dirò sempre no a questa ipotesi". "Il nucleare - ha aggiunto Zaia - è una buona tecnologia, ma se aggiungiamo anche gli aspetti sismici usciamo del tutto da una possibilità di una candidatura del Veneto a ospitare un sito. Il nucleare in mezzo al deserto o in una zona molto stabile ha un senso; in Giappone abbiamo invece purtroppo visto cosa vuol dire".

LA GERMANIA - Intanto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha annunciato la chiusura "temporanea" delle sette centrali nucleari piu’ vecchie del paese, quelle cioé costruire prima del 1980. La Merkel ha ribadito che gli eventi in Giappone rappresentano uno ''spartiacque per il mondo'', sottolineando che ''tutto deve essere controllato, senza tabu'''. Per i prossimi 3 mesi, quindi, il settore nucleare tedesco operera' a circa il 50% poiché saranno attivi solo 9 impianti su 17 (oltre ai 7 che verranno fermati, uno è già chiuso per controlli dal 2009).

La Russia, dal canto suo, ha ordinato controlli nel settore dell'energia atomica, mentre la Francia ha previsto un'imminente ''riunione di crisi'' sul nucleare e Bruxelles ha spiegato che tutti i paesi Ue effettueranno test di resistenza sulle rispettive centrali, per verificare se sono in grado di reggere a eventi straordinari quali terremoti, tsunami e attacchi terroristici.