Roma, 28 marzo 2011 - Nuova stretta sui talk show prevista da Pdl e Lega in vista delle prossime amministrative. Tra gli emendamenti al regolamento per le prossime elezioni, depositati oggi in Vigilanza uno, a quanto si apprende, prevede un meccanismo per l’inserimento di spazi di comunicazione politica - in sostanza le tribune - nei programmi di approfondimento.

Linea prevista anche nel regolamento per le amministrative del 2010 e che portò la Rai a sospendere tutti i talk show per le ultime due settimane prima del voto.

Gli emendamenti saranno esaminati domani in Vigilanza, convocata in seduta plenaria. Il testo del Presidente Zavoli, relatore per il regolamento sulle amministrative, prevede che gli spazi di approfondimento si conformino ai criteri di pluralismo, obiettività imparzialità e parità di trattamento tra le forze politiche. Testo sul quale non vi sarebbero particolari emendamenti da parte dell’opposizione.

Il Pd ne ha depositati invece alcuni sull’atto di indirizzo sul pluralismo, prevalentemente abrogativi del testo Butti. Una trentina quelli del radicale Beltrandi mentre non ve se sarebbero da parte del Pdl. Ma il relatore - Butti - potrebbe presentarli anche in corso di esame del testo.

Subito all'attacco l'Italia dei Valori. "Il tentativo della maggioranza di estendere i principi della disciplina della par condicio ai talk show ha un solo scopo: chiudere i programmi di approfondimento così come avvenuto anche lo scorso anno per le Regionali".

Il capogruppo dei dipietristi in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi, aggiunge: "Si tratta dell’ennesimo tentativo di spegnere le voci libere dell’informazione perché è assolutamente impossibile fare un approfondimento seguendo le regole che valgono per le tribune politiche. La maggior parte dei talk show in campagna elettorale ha solo quattro puntate a disposizione. Se non vuole trasformarle in tribuna politica, con i tempi assegnati a tavolino, non può andare in onda".

E ancora: "Poiché si tratta di emendamenti del tutto strumentali al regolamento stilato dal presidente Zavoli, questi vanno rigettati. Non vogliamo - ha concluso il senatore Pardi - che la campagna elettorale si privi delle sue voci, da Santoro a Vespa, da Floris a Paragone, lasciando alle reti Mediaset l’esclusiva dei talk show".