ROMA, 14 aprile 2011 - "Non ho assolutamente detto che Alfano sarà il mio successore. Ad una domanda specifica sul ministro Alfano, ho detto che è uno capace. Ma poichè siamo un partito democratico, il mio successore lo deciderà il partito". Queste le parole del premier, Silvio Berlusconi, pronunciate al vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli e riportate dal capogruppo dei Responsabili, Luciano Sardelli.

L'annuncio segue la pioggia di reazioni alle presunte, a questo punto, dichiarazioni del premier che durante una cena con alcuni rappresentanti della stampa estera, avrebbe ventilato l'ipotesi di non candidarsi nel 2013 designando al contempo come 'delfino' il ministro della Giustizia Angelino Alfano.

CICCHITTO - Il primo a credere poco all'addio del Cavaliere era proprio il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Secondo me è una esercitazione di un giorno, che durerà un giorno, nel senso che Berlusconi non lascia, Alfano è una figura eminente del partito e del governo, ma non mi sembra che esistano i termini per modifiche di questo tipo".

BERSANI - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano sarà il candidato premier del centrodestra per il futuro come ha ipotizzato lo stesso Silvio Berlusconi? Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non ci sono certezze ma se la china resta questa nei prossimi anni l’Italia andrà avanti a “pane, processi e Berlusconi”.
Bersani ha risposto così alla domanda su una possibile successione tra Alfano e Berlusconi: “Ah, non lo so se diventerà premier, certamente si sta allenando bene. Anche per i prossimi anni mangeremo pane, processi e Berlusconi”.

SACCONI - “Ha fatto bene Berlusconi a dire che abbiamo una robusta classe dirigente, che Berlusconi ha avuto il merito di formare - commentava il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi - il movimento politico di Berlusconi è un robusto collettivo di persone”. Come dire, non c’e’ solo Alfano come possibile successore... "Non entro nel merito - taglia corto Sacconi - mi occupo del presente non del futuro”.

ROTONDI - "Mi si chiede se l’anticipazione data al ‘Riformista’ di Alfano premier era una mia profezia o una confidenza del premier. Ne’ l’una, ne’ l’altra: io con Berlusconi parlo pochissimo, la nostra comunicazione e’ telepatica cosi’ nessuno la intercetta. Percio’ siamo sempre d’accordo”. Cosi’ il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.