Roma, 1 maggio 2011 - L'Italia ha davanti a sé "sfide dure" e tra le condizioni "di successo" c’è "certamente quella dell’avvio di un nuovo clima di coesione sia politica sia sociale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale per la Festa del 1 maggio.

Bisogna rilanciare l’economia per raggiungere il pareggio del bilancio, dice il Capo dello Stato. E in merito lancia una stoccata: "Sembra quasi che l’accogliere i miei richiami sia un esercizio di ipocrisia istituzionale". Napolitano rileva che "lo sviluppo economico e la sua qualità sociale, la stessa tenuta civile e democratica del nostro Paese passano attraverso un deciso elevamento dei tassi di attività e di occupazione".

Il presidente della Repubblica questa mattina ha ricevuto al Quirinale i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella, accompagnati dalle rispettive segreterie.

E proprio ai rappresentanti dei lavoratori lancia un appello: "Permettetemi, amici delle organizzazioni sindacali, di esprimere preoccupazione crescente dinanzi al tradursi di contrasti che tra voi possono sempre sorgere in contrapposizione di principio, reciproche animosità e diffidenze, irriducibili ostitilità".