Roma, 3 maggio 2011 - Accordo tra Pdl e Lega sulla missione in Libia: dopo le polemiche dei giorni scorsi e al termine di una riunione di maggioranza a palazzo Chigi, la maggioranza ha presentato una mozione unica da votare in Parlamento, che riprende, con qualche modifica, i punti essenziali della mozione presentata dal Carroccio.

Firmata dai tre capigruppo di Pdl, Lega e Responsabili, chiede l’impegno del governo per una "decisa e forte azione politica sul piano internazionale", nessun intervento delle truppe in azioni di terra, un termine temporale "certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico", nessun aumento delle tasse e una "graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese" sul teatro internazionale.

Le richieste della Lega sono state quindi recepite, in particolare l’indicazione del termine temporale della missione anche se questo dovrà essere stabilito "in accordo con gli organismi internazionali e con i Paesi alleati". Sul fronte della copertura inoltre, l’impegno del governo sarà quello di non imporre "un’ulteriore pressione tributaria" nei confronti dei cittadini.

Prevista infine la "razionalizzazione e riduzione" delle missioni internazionali dell’Italia, anche se il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolinea che "da tempo c’è un impegno, preso anche con il Presidente della Repubblica all’ultima riunione del Consiglio supremo di difesa, di ridurre gradualmente tutte le missioni con l’accordo delle organizzazioni internazionali, anche se mai unilateralmente".

BOSSI FELICE - “Non si vince mai al 100%£ così Umberto Bossi ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se sia soddisfatto dell’accordo con il Pdl sulla mozione sulla Libia. Ai giornalisti che gli hanno domandato se comunque sia stato un successo del Carroccio, il senatur ha risposto: “La Lega è brava, ha un discreto segretario..."

L'OPPOSIZIONE - Critiche le opposizioni, con la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro che parla di "solita farsa della maggioranza" e di una "linea di politica internazionale del governo italiano che perde ogni giorno di credibilità nelle sedi internazionali". Antonio Di Pietro definisce l’intesa "una falsa e ipocrita sceneggiata di politica estera tra Pdl e Lega". La mozione sarà discussa oggi dall’aula della Camera e votata domani. Al Senato invece non ci saranno nuove mozioni sull’andamento della missione in Libia ma si terrà una sessione speciale per un nuovo dibattito, che si svolgerà tra due settimane.

MA C'E' L'ALTOLA' DELLA NATO - "Non c’è alcuno stallo nelle operazioni, ogni giorno facciamo qualcosa di positivo. I progressi sono lenti ma costanti". Così l’ammiraglio Rinaldo Veri, capo della componente navale delle forze alleate in Libia, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella base Nato di Bagnoli (Napoli), durante la quale l’ammiraglio ha anche detto di non potere fissare termini temporali per la missione.

"Il nostro tentativo di annientare la prima linea delle forze pro Gheddafi - dice Veri - sta facendo disperdere i sopravvissuti, che si spostano nelle altre zone". L’ammiraglio fa sapere che i mezzi aerei della Nato continuano a colpire installazioni militari di Gheddafi, "tra cui nodi di comando e controllo, linee di comunicazione, depositi di munizioni e veicoli corazzati. Solo ieri sera, abbiamo distrutto 3 postazioni missilistiche che stavano bombardando Misurata".

Per l’ammiraglio non è possibile prevedere quando finirà la missione. "Si concluderà - chiarisce - solo quando tutte le truppe pro Gheddafi si saranno ritirate e non ci saranno più minacce per i civili, come previsto dalla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite".

BERLUSCONI: GRAVE L'UCCISIONE DI GHEDDAFI JR - Nel corso della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi il premier Silvio Berlusconi, riferiscono alcuni presenti, si sarebbe interrogato sull’attacco che ha portato all’uccisione del figlio di Gheddafi, alcuni giorni fa. Bisogna capire se era davvero l’obiettivo e quali sono le finalità di operazioni di questo tipo, avrebbe ragionato il Cavaliere. Durante il vertice di questa mattina a palazzo Chigi, secondo quanto viene riferito, il premier ha detto di aver anche perso il sonno per la question e Libia. "Sono tre-quattro giorni - ha detto secondo quanto viene riferito - che non dormo per questa situazione".

GIOVEDI' LA CLINTON DAL PREMIER - Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, incontrerà giovedì 5 maggio 2011, a Palazzo Chigi, il Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, Illary Clinton.