Roma, 4 maggio 2011 - La differenza tra centrodestra e centrosinistra è questione di sostanza: "La superiorità della classe dirigente di centrodestra è indiscutibile" pur "con tutti i suoi difetti", mentre c’è "una sinistra fuori dal mondo che mi fa leggermente schifo".

Il ministro della Pubblica amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, in un’intervista a 'Libero' invita gli alleati a concentrarsi sul bersaglio comune: il centrosinistra. E si sfoga: "Non ne posso più di questa sinistra col ditino alzato. Ma da quale pulpito arriva tanta arroganza? Sono solo dei poveretti, relitti del passato senza identità. Sono solo dei naufraghi del potere".

A cominciare dai suoi leader: "Quando vediamo Bersani, D’Alema e Fassino ergersi a moralizzatori, dobbiamo reagire - ammonisce Brunetta - ma come, questi mestieranti della politica le hanno sbagliate tutte e ci fanno pure la predica? Imbrogliano pure sul nome".

E spiega: "Si fanno chiamare centro-sinistra, mentre in realtà non sono altro che una sinistra-centro"; sono "camaleonti, transfughi, paguri. Proprio come quegli animaletti che, non avendo una casa propria, si infilano in quella degli altri. Sotto la sabbia o nelle conchiglie".

Al ministro l’opposizione non fa paura e il suo giudizio sembra non ammettere repliche: "Non hanno più alcuna base sociale di riferimento. Non hanno alcuna ricetta di politica economica. Difendono i fannulloni della Pubblica amministrazione e i baroni dell’università". E conclude sul caso Ruby e sull’inchiesta sulle notti di Arcore: "Si tratta di reati presunti. Aspettiamo i giudizi. Finora ho assistito, nei confronti di Silvio Berlusconi, solo a un accanimento giudiziario".