Roma, 3 giugno 2011 - La questione primarie tiene banco nel Pdl. Berlusconi torna a dire di "non essere contrario, purché si arrivi a essere certi che i votanti siano davvero sostenitori del nostro partito e non magari infiltrati della sinistra". Si potrebbe ovviare al rischio "con una sorta di registro di chi vuole partecipare alle primarie".

Berlusconi rifiuta la lettura di un Pdl vittima di 'balcanizzazione': "Nemmeno per sogno. Sono tutte invenzioni dei giornali, di un degrado dell'informazione contro di noi".

Ok anche del segretario in pectore Angelino Alfano. "Io sono molto favorevole" alle primarie perché "affermano il principio che vince chi ha il consenso, chi ha i voti, chi lavora sul territorio e questo spesso porta all’individuazione di persone che hanno maggiore appeal nei confronti dell’elettorato". Ai microfoni del Tg1 aggiunge: "Comincerò a lavorare immediatamente per trovare le regole giuste per affermare concretamente questo principio".

A spingere sulle primarie è in particolare Formigoni: ''Necessarie subito e in tutte le regioni d'Italia per scegliere i coordinatori del partito'' e per il dopo-Berlusconi. ''Lo scenario ideale sarebbe che il governo raddrizzasse la rotta e che nel 2013 Berlusconi potesse di nuovo candidarsi premier, forte dei risultati raggiunti. Se invece Silvio facesse un passo indietro, io non mi nascondo: sarei pronto''.

Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, segue la linea del premier: "E' indubbio che se si decidesse di procedere con le primarie esse andrebbero adeguatamente regolamentate, per esempio facendo un album a cui ci si iscriva un anno prima della loro indizione". Ma aggiunge: "Francamente non abbiamo molti timori delle eventuali infiltrazioni preparate da Bersani anche perché il Pd è più abituato a perderle le primarie che a vincerle e quindi non rappresenterebbe un gran pericolo".