Roma, 8 giugno 2011 - Non piace agli esponenti pidiellini la 'fuga in avanti' della Lega  sullo spostamento di alcuni ministeri dalla capitale al Nord, con tanto di proposta di legge popolare. Alle rimostranze di Polverini e Alemanno, si aggiungono quelle dei ministri Galan e Romano, mentre il sindaco di Roma insiste

GALAN: NON E' UNA COSA SERIA -  “La proposta di legge di iniziativa popolare della Lega per trasferire i ministeri al nord è tutto tranne che una cosa seria. Se non fossi in onda, direi che è una puttanata intercontinentale e mi meraviglio che non la si tratti come tale”, si è sfogato con Radio Radicale il ministro della Cultura Giancarlo Galan.

“E` semplicemente un'iniziativa propagandistica - ha proseguito Galan - che mette in difficoltà gli alleati e che non ha alcuna possibilità di essere attuata. E` sgradevole e inutile anche perché dà la sensazione che chi dovrebbe battersi per risparmiare nella spesa pubblica in realtà la dilata, chi dovrebbe contrarre la pubblica amministrazione in realtà la dilata. Insomma un errore fondamentale, marchiano, evidente sotto tutti i profili”.

ROMANO: NUOVI LACCI BUROCRATICI -  Il ministro Calderoli dovrebbe “continuare a tagliare lacci e lacciuoli della burocrazia, piuttosto che crearne di nuovi. Mettere su altre strutture, altri dicasteri, spostarli non farebbe che accrescere i costi, farebbe lievitare le spese. E non possiamo proprio permettercelo”, attacca invece il ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, intervistato da La Repubblica, che così boccia la proposta leghista di spostare al Nord alcuni ministeri e bolla l’iniziativa come “un falso problema”.

Romano è contrario anche all’ipotesi di un eventuale spostamento del suo dicastero in Sicilia. “Non lo farei mai - afferma - perchè ministero, tanto più strategico come l’Agricoltura, rappresenta il punto di incontro delle diverse istanze dei territori nazionali”.


ALEMANNO: CALDEROLI SI DIMETTA - Secondo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, “è inaccettabile che un ministro promuova una proposta di legge popolare in contrasto con quelli che sono gli accordi di governo e la linea che l’esecutivo, seppur faticosamente, cerca di darsi”. Per questo, in una intervista al Messaggero, Alemanno ha chiesto le dimissioni del ministro leghista Roberto Calderoli, che ieri ha depositato in Cassazione i documenti necessari a una iniziativa di legge popolare per lo spostamento di alcuni ministeri al Nord.

Per Alemanno, “è quindi inaccettabile che Roma capitale sia sempre sotto pressione”. Ecco perchè la proposta del Carroccio “va contrastata con tutti i mezzi”. Il primo passo, secondo Alemanno, sarà quello di “chiedere un ulteriore chiarimento al l’interno del governo”. Ma “se l’iniziativa della Lega dovesse andare avanti con la sponsorizzazione di ministri del governo”, ragiona il primo cittadino della Capitale, allora “diventerebbe inevitabile chiedere le dimissioni di Calderoli e degli altri ministri sostenitori della proposta”.