Roma, 9 giugno 2011 - Il governo va avanti fino al termine della legislatura. Lo dicono in coro il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. L’occasione la offre il titolare del Viminale che, in conferenza stampa, parlando dei grandi risultati ottenuti dal governo sul fronte della lotta alla criminalità e alla mafia, soprattutto in termini di arresti di latitanti, dice: “Per catturarli tutti dobbiamo quindi continuare per altri due anni”.

E Berlusconi, accanto a lui, subito aggiunge: “Nonostante il grande appeal che ha su molti di noi la vita privata, dovrete sopportarci ancora...”, scherza rivolgendosi ai giornalisti.

VERIFICA - “Non credo che ci sarà la fiducia” in occasione della verifica parlamentare del 22 giugno. “Il capo dello Stato aveva parlato solo di comunicazioni” del governo al Parlamento.

RIFORMA FISCALE - “Siamo d’accordo che il governo varerà la legge delega sulla riforma del fisco prima dell’estate”.

"STATE TRANQUILLI" - “Non sono 33 miliardi per niente, state tranquilli, inutile andare a preoccupare i cittadini per cose che non sono vere, andremo avanti con uno 0,7-0,8 di Pil, non c'è da preoccuparsi’’. Cosi’ il premier ha risposto sull’ipotesi che a settembre una correzione dei conti pubblici da 33 miliardi.

Berlusconi anticipa alcune coordinate di massima: “Quest’anno, prima dell’estate, credo che interverremo con un’opera di manutenzione del bilancio di quest’anno, che sarà di qualche miliardo, probabilmente intorno ai 3 miliardi. E poi provvederemo, negli anni a venire, sempre con gli stessi interventi già prodottI negli anni passati”.

Il presidente del Consiglio sdrammatizza e ricorda che “si tratta di aderire all’indicazione che la Commissione Europea ha proposto al Consiglio dei capi di Stato e di governo, e che questi hanno valutato positivamente, di portare i nostri bilanci in pareggio entro il 2014”.

ALFANO - Angelino Alfano continuerà a fare il suo lavoro di ministro della Giustizia fino ai primi di luglio, quando si terrà il Consiglio Nazionale del Pdl.  “La permanenza del ministro è legata - spiega Berlusconi - alla sua nomina definitiva a segretario politico del partito che avverra’ dopo il Consiglio nazionale che probabilmente si terra’ tra l’1 e il 4 luglio”

“GOVERNO MERITA UN MONUMENTO” - Il governo “merita un monumento” per quanto fatto, e se la percezione nel Paese è diversa è solo colpa dei media, in particolare della tv.  Il primo problema, ha argomentato il premier, è che “diamo poco spazio alla comunicazione: dall’opposizione parlano e parlano, noi facciamo, colpevolmente forse, ma non siamo protagonisti di giornate superiori a 24 ore. Avremo molto da fare in questi due anni, ma ci siamo ripromessi di dare più spazio alla comunicazione”.

Questo perché “siamo convinti che se gli italiani sapessero cosa abbiamo fatto ci dovrebbero fare un monumento: non abbiamo licenziato dipendenti pubblici, non abbiamo tagliato il loro stipendio, non abbiamo aumentato fortemente l’Iva come altri Paesi, non abbiamo diminuito gli stanziamenti per Regioni Province e Comuni, non abbiamo aumentato l’età pensionabile, mentre abbiamo aumentato la Cig a 34 miliardi e nessun cittadino che ha perso lavoro si è trovato solo. E tutto questo lo abbiamo fatto senza mai mettere le mani nelle tasche degli italiani”.

Il premier ha proseguito rivendicando i suoi meriti: “Abbiamo inoltre risposto a tutte le emergenze, dai rifiuti a Napoli, al terremoto dell’Aquila, all’Alitalia che stava per diventare francese, Lampedusa abbiamo fermato praticamente i migranti non c’erano più sbarchi, stiamo portando avanti una lotta alla mafia neppure paragonabile agli altri governi, una politica estera eccezionale mettendo d’accordo Usa e Russia che erano entrati in disaccordo, abbiamo presieduto egregiamente il G8, svolto una diplomazia commerciale che l’altro giorno ha portato a 3 miliardi 200 milioni di dollari di contratti con la Cina, abbiamo portato avanti un’attività che ha del miracoloso”.

"TUTTA COLPA DEI MEDIA..." - Tuttavia, “se riflettiamo su quello che è l’opinione pubblica italiana al di là del risultato che ha molte spiegazioni delle amministrative, io sono ancora in vetta nella considerazione dei cittadini rispetto agli altri leader Europei, Malta, Lituania, Sarkozy, il romeno, la slovacca, lo sloveno, Zapatero sotto il 20. I cittadini ci riconoscono la nostra attività, non ce la riconoscono i media. E i focus svolti questa settimana ci dicono che i motivi che hanno portato molti cittadini a non votare è il disgusto per la politica, che dipende dalla rappresentazione della politica che danno i media, in particolare le tv”.

A questo, ha detto ancora Berlusconi, “aggiungiamoci la gravità di una giustizia che inventa accuse infondate diffondendole per il mondo provocando danni per il premier, il governo e l’intero Paese”. Un “mix” di cause che “fa pensare a una situazione negativa per l’Italia, ma siamo invece primi in Europa, e lo siamo nonostante l’eredità ricevuta dal passato”.

L'ATTACCO - L’attuale governo è “imparagonabile con quello offerto da una sinistra che mi sembra essere molto divisa e non articolata in protagonisti capaci di reggere degnamente governo difficile come l’Italia”.

“Quando sono nei consessi internazionali mi dico: ‘se ci fosse questo o quell’altro della sinistra che figura farebbe l’Italia?’ E mi sono sentito rabbrividire la schiena”, ha aggiunto Berlusconi, che poi parlando di se stesso ha detto: “Il premier è il più esperto” e grazie anche all’esperienza di tycoon è “un gradino sopra gli altri”.

“Anche quanto a intelligenza non è secondo a nessuno”, ha aggiunto Berlusconi sempre parlando di se stesso, “chiedo scusa ma è la legge di mia zia Marina, che davanti allo specchio si diceva ‘marina come sei bella’. Io le chiedevo: ‘Ma te lo dici da sola?’. E lei ‘Per forza, non me lo dice nessuno...'”

MICCICHE' LASCIA IL PDL

I numeri alla Camera non consentono ancora la costituzione di un gruppo autonomo ma intanto è lo stesso Gianfranco Miccichè a confermare ai cronisti che l’incontro a palazzo Grazioli è servito per comunicare a Silvio Berlusconi che deputati e senatori che si riconoscono in ‘Forza del Sud’ sono effettivamente usciti dai gruppi alla Camera e al Senato del Pdl.

Miccichè spiega ai cronisti che il proprio incarico di sottosegretario è "nelle mani del presidente Berlusconi" e conferma che l’intenzione "non è quella di creare problemi nelle votazioni alla maggioranza". "Siamo fuori dal Pdl" perché vogliamo "incidere" sulla politica del governo come fa la Lega. Resta però la formalizzazione dell’addio, annunciato ieri, insieme all’intenzione di lavorare da ora alla costituzione di un ‘Partito del Sud’ insieme a ‘Noi Sud’.

A questo proposito è Arturo Iannaccone, che ha partecipato a sua volta all’incontro con Berlusconi, a confermare che gli eletti di ‘Noi Sud’ restano nella componente Iniziativa Responsabile. Non è però escluso che le due forze abbiano un più stretto collegamento proprio a livello di gruppi parlamentari.

Ma Miccichè ha le idee chiare e si spinge avanti. “Lavoriamo a un partito da presentare alle prossime Politiche. Sarà costituito da una federazione di Forza del Sud, Noi Sud e il Movimento della Poli Bortone. A oggi ognugno mantiene il suo simbolo, ma stiamo lavorando a quello comune”.