Roma, 21 giugno 2011 - Nessun passo indietro del governo, perché “non c’e’ un’alternativa” a questo esecutivo e aprire una crisi adesso sarebbe “una sciagura e una follia”. Silvio Berlusconi interviene al Senato per la verifica della maggioranza chiesta dal Capo dello Stato e dopo aver incassato la fiducia a Montecitorio sul ddl Sviluppo, ribadisce che “il governo andra’ avanti fino alla fine della legislatura”. “Sono certo che il governo uscira’ rafforzato da questo passaggio parlamentare - premette - le richieste di dimissioni sono un mero esercizio di propaganda”.

A fine serata, dopo il voto finale sul decreto, da Montecitorio e’ Umberto Bossi a tenere alta la suspence dicendo che “nulla e’ scontato” ai cronisti che gli chiedono come finira’ la verifica, domani alla Camera. Lo stesso leader della Lega oggi non ha seguito, peraltro, il discorso di Berlusconi al Senato per la prima tranche della verifica.

Torniamo al Senato. Il premier definisce “surreali e grottesche” le notizie sulle divisioni con il ministro dell’Economia, perche’ “nel governo non c’e’ nessuno contrasto tra chi vuole aumentare il deficit e chi vuole invece praticare la politica del rigore” e rilancia sul fisco, confermando l’ipotesi anticipata da Giulio Tremonti, con l’introduzione di tre aliquote: “Approveremo la manovra, la riforma fiscale e il piano del Sud - dice - prima della pausa estiva adotteremo misure per rispettare gli impegni europei, il governo manterra’ gli impegni presi con l’Ue, con i risparmiatori e con chi dara’ fiducia all’Italia”.

I rapporti con l’alleato leghista sono “solidi”, assicura Berlusconi che parla di “sentimento di stima e amicizia a Umberto Bossi e agli amici della Lega: hanno provato in tutti i modi a dividerci - dice - ma non ci sono riusciti e non ci riusciranno mai”. “Con la Lega c’e’ una alleanza leale e solida - prosegue - insieme faremo la riforma della Costituzione, del fisco e della giustizia nel totale rispetto del programma votato dagli italiani. Ma non vogliamo fare da soli chiudendoci nell’autosufficienza della maggioranza - prosegue - per questo saremo interlocutori attenti a ogni contributo”.

Sulla missione italiana in Libia, altro fronte aperto con il Carroccio, Berlusconi premette di “condividere la preoccupazione di quanti temono il prolungarsi delle operazioni” ma ribadisce che qualsiasi decisione sulla presenza italiana nel conflitto contro Tripoli sara’ valutata nel prossimo Consiglio supremo di Difesa. Ma “la missione - ha aggiunto - ha salvato migliaia di vite umane”.

“Non voglio rimanere per sempre a palazzo Chigi, ne’ fare per sempre il leader del centrodestra - chiude Berlusconi - voglio lasciare all’Italia come mia eredità politica un partito ispiri al partito popolare europeo, un baluardo della democrazia e della liberta’”.Pier Luigi Bersani ha commentato con un sorriso l’esito del voto di fiducia di oggi alla Camera, con la maggioranza che e’ arrivata a quota 317 voti. “Piu’ la barca affonda, piu’ stano attaccati”, ha detto il segretario del Pd ai cronisti a Montecitorio.

ENERGIA, IL CAMBIO DI STRATEGIA - “La scelta degli italiani di abbandonare il nucleare all’indomani della catastrofe di Fukushima impone la messa a punto di una nuova strategia energetica nazionale”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando in Aula al Senato. “Il governo sta lavorando per la diversificazione delle nostre fonti di approvvigionamento, al fine di garantirci la sicurezza energetica e di ridurre il costo dell’energia per le famiglie e per le imprese- assicura Berlusconi- dobbiamo anche puntare sulla ricerca, nella sperimentazione delle nuove tecnologie che avranno un apporto crescente nella produzione di energia elettrica”. Nuove tecnologie che “consentiranno di rendere piu’ affidabili e costanti le energie verdi, ovviamente con la dovuta attenzione all’impatto paesaggistico degli impianti di produzione”, conclude il presidente del Consiglio.

UN PIANO PER IL SUD - Il piano per il sud andrà avanti a ritmi serrati. "da qui alla fine della legislatura - ha spiegato Berlusconi - riuniremo il Cipe ogni mese per finanziare gli otto interventi prioritari che il piano per il sud prevede. La tabella di marcia sarà serrata - ribadisce il premier - la seguirò io personalmente”.

L'INVITO DI NAPOLITANO ALL'UNITA' - "Un invito opportuno che accolgo con favore", quello del Capo dello Stato all'unita'. Cosi' Silvio Berlusconi aveva iniziato il suo intervento al Senato, spiegando i motivi della necessita' della verifica parlamentare. "Il dibattito di oggi - aggiunge - nasce dalle sollecitazioni del Presidente della Repubblica a cui rivolgo un cordiale saluto" e al "quel tutti riconosciamo l'autorevolezza". Come ha detto Napolitano "dobbiamo ritrovare l'unita' attorno a valori comuni".

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