Roma, 22 giugno 2011 - "A mio avviso i romani non vogliono pagare perché sono arretrati culturalmente: pensano che lo Stato debba pensare a tutto": a dirlo è stato il viceministro leghista alle infrastrutture Roberto Castelli intervenendo alla Zanzara su Radio 24, a proposito delle polemiche per il suo rilancio del pedaggio per il Grande Raccordo Anulare di Roma. "I più tignosi in questa vicenda sono comunque quelli della sinistra", ha aggiunto.

LA RETTIFICA - Più tardi il ministro ha precisato il senso delle sue dichiarazioni: “Non ho mai offeso i cittadini romani, dei quali ho il massimo rispetto. Chi ha reagito non si deve fidare della sintesi di agenzia. Parlavo chiaramente della politica romana relativa alle infrastrutture e non certo della cittadinanza”. E ha aggiunto “Confermo che la cultura più avanzata in questo settore parla di project financing, di PPP e di strumenti finanziari innovativi. Se i politici romani non li accettano - ha aggiunto- non e’ colpa mia”.

LA P4 - Che Bisignani fosse “l’uomo del Quarto potere” Roberto Castelli l’aveva capito. Così, almeno, l’ex ministro della Giustizia ha assicurato a Radio 24. “E` caduto un velo interessante sul caso Bisignani. Quand'ero Ministro della Giustizia ho sempre percepito un quarto potere altro, che non stava nel Governo e in Parlamento, ma stava altrove. Io forse sono l'ultimo dei politici, ma con questo Bisignani non ho mai parlato, e nemmeno l`avevo mai sentito nominare. Forse abbiamo scoperto che Bisgnani era l`uomo del quarto potere e si è davvero aperto uno squarcio. In questo caso infatti trovo utili le intercettazioni sbattute sui giornali in questo modo. Mi hanno aperto gli occhi su una percezione che ho sempre avuto di un potere non definito che non risiedeva solo a Palazzo Chigi”.
 

POLVERINI - “La Lega non si smentisce mai. Castelli si scusi con i romani per le parole offensive che non fanno onore a chi ricopre cariche istituzionali. I cittadini di Roma e del Lazio i pedaggi non li vogliono e non li devono pagare semplicemente perche’ sono ingiusti e servono, come e’ noto, solo a ripianare i debiti”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

ALEMANNO - ‘’Siamo veramente stanchi di queste offese gratuite che ogni giorno vengono sparate a caso: puo’ essere il caso dei ministeri o dei pedaggi, c’e’ una stanchezza veramente forte da parte nostra’’. Cosi’ il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha risposto alle parole del viceministro Roberto Castelli. Per Alemanno, ‘’chi dice sciocchezze di questo genere dimostra, lui, di non avere nessuna cultura e nessuna capacita’ di governo e quindi farebbe il piacere di stare zitto’’. Sull'intenzione di introdurre per decreto i pedaggi sul Gra di Roma e su altre tratte di competenza dell'Anas, in precedenza Alemanno aveva detto: "Credo che la decisione assunta dalla Camera dei deputati sia ormai irreversibile e non può essere oggetto di ulteriori ripensamenti". Dunque "tutte le minacce di Castelli non ci fanno paura e vengono rimandate al mittente".

ZINGARETTI - “Il viceministro Castelli non l’hanno voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opinioni contano poco perché per fortuna rappresenta un’oligarchia minoritaria e invidiosa. La stravaganza è che un tipo del genere che in qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena l’attacchino, qui, grazie alla destra, fa parte del Governo”, afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. "Il minimo che dovrebbe chiedere la sua maggioranza sono le dimissioni, ma non lo faranno perché si ricattano l’un l’altro”.