Roma, 1 luglio 2011 - “Deve essere una giornata di amore, coesione, ripartenza forte della nostra attivita’. Siamo una grande forza politica, la prima forza politica d’Italia, anche se il Pdl dice il contrario. Siamo al 30%”. Lo ha detto Silvio Berlusconi aprendo i lavori del Consiglio nazionale del Pdl che eleggerà Angelino Alfano primo segretario del partito, carica finora inesistente appositamente creata per lui con necessaria modifica statutaria: una sorta di 'delfino' già operativo di Silvio Berlusconi che del Pdl manterrà la Presidenza, insieme alla premiership del centrodestra.

“Sono consapevole - conclude il premier - che gli italiani non viziati dalla rappresentazione fatta dai media italiani, e lo dico sapendo che per qualcuno posso sfiorare il ridicolo, dovrebbero farci un monumento”.

ALFANO ELETTO PER ACCLAMAZIONE - Berlusconi ha proclamato Angelino Alfano segretario del partito, invitando la platea del Consiglio nazionale a decretarne la nomina con una acclamazione. "E' la persona giusta" ha detto il premier. Oggi eleggiamo un segretario politico per avere un partito unico che dimentichi le provenienze''. Dopo aver ringraziato i tre coordinatori, Berlusconi ha sottolineato la necessita' adesso con Alfano di ''mettersi alle spalle il partito delle quote, con i tre coordinatori, cui rivolgo un grazie profondo e commosso: hanno lavorato benissimo e lavoreranno ancora benissimo a loro va la mia amicizia, gratitudine e affetto''.

''Gli organizzatori del Pdl hanno previsto da statuto una votazione che prevede i due terzi'' dei consensi, ''ma io da presidente e fondatore del partito vi propongo l'elezione di Alfano con questo applauso'' a ''suffragio generale''. Cosi' il premier, Silvio Berlusconi, - chiamando vicino a se' il ministro della Giustizia - ha chiesto ai consiglieri del Pdl di investire Alfano nuovo segretario del partito evitando ''burocrazie interne.Ma con un partito unico - aggiunge Berlusconi - dovevamo darci un segretario unico. Non ho sentito una sola voce che avanzasse dubbi su quello che tra di noi era piu’ adatto a questo ruolo, per cui mi permetto da presidente del partito e da fondatore di chiedere non una votazione, ma una elezione con un applauso e con il suffraggio generale”.
 

La platea ha applaudito a lungo e Berlusconi ha chiamato Alfano sul palco: “Non vedo nessuno di noi che e’ rimasto seduto e dubbioso - ha continuato rivolgendosi al neo segretario - con questo abbraccio generale sarai il segretario: devi impegnare tue giovani forze per il partito. Alfano lo conosco dalla fondazione di FI - ha concluso Berlusconi- e’ uomo generoso leale e un ragazzo intelligente”.

IL NEO SEGRETARIO ALFANO - Il Pdl continuerà ad esistere e l’elezione di Angelino Alfano a segretario politico è un nuovo inizio. Lo ha detto il ministro della Giustizia parlando dal palco del Consiglio nazionale del partito che lo ha ‘incoronato’ segretario. “Questo è un nuovo inizio - ha detto - ma prima di dare una risposta chi chiede che tipo di partito vorrei che noi fossimo voglio ringraziare i tre coordinatori Verdini, Bondi e La Russa, li ringrazio di cuore”. Quindi Alfano ha ringraziato Claudio Scajola e Altero Matteoli.
“A quelli che ritengono che il Cn non sia un organo legittimato e legittimante nessuna elezione - ha sottolineato Alfano - non sanno che qui ci sono circa 400 parlamentari della Repubblica, sindaci di città, di capoluogo, ci sono quelli che hanno i voti, qui sono rappresentati milioni di storie di cittadini che hanno votato per noi: a questo popolo vogliamo dare una certezza, che noi continueremo ad esserci, non perché ci siamo e ci saremo noi ma perché ci sono i nostri valori, valori che abbiamo inventato noi. Se mi chiedete quale e’ il partito che vorrei, e’ un partito che tra 17-20 anni ci sia ancora e dove un giovane consigliere provinciale o un ragazzo delegato abbia in un tempo non troppo lontano la possibilita’ di diventare segretario come accade a me, perche’ il partito glielo concede dando spazio a chi ha merito’’.

Sul doppio incarico, Alfano ha detto: "Mi dimetterò da ministro solo dopo l'approvazione del codice antimafia"

 

"SILVIO, NON CI LASCIARE"- “Non abbiamo alcuna fretta di lasciti ne’ di eredità, ma della sua voglia politica di vincere ancora con lei nel 2013”. così Alfano, neosegretario politico del Pdl, dal palco del consiglio nazionale del partito manda un messaggio chiaro a Silvio Berlusconi: “Presidente, non ci lasciare. Abbiamo una prospettiva, quella del Ppe. Il Presidente ha parlato di questa come del suo testamento politico e della sua eredità politica, ha detto che questa vuole che sia la sua eredità. Dissento, non abbiamo nessuna fretta, abbiamo bisogno del suo sorriso, del suo entusiasmo e di credere che lei vincerà le politiche del 2013: non abbiamo bisogno e non abbiamo fretta né di lasciti, né di eredità". La platea su questo passaggio ha intonato un 'Silvio, Silvio' che ha suscitato la commozione di Berlusconi.
 


IL PARTITO
- “Dobbiamo riconquistare i nostri elettori”, aveva detto in apertura il premier, riferendo che chi ha avuto dei dubbi sul Pdl e’ stato deviato “dalla Rai e da La7”. “In altre situazioni i leader degli altri Paesi sono al 20%. La signora Merkel era scesa al 24%, poi dopo due decisioni fortunate, il no alla guerra in Libia e il no al nucleare, ha recuperato il 18% dei consensi”, sostiene il Cavaliere citando poi i casi di Spagna e Portogallo. “Noi siamo riusciti a fare meglio di altri Paesi”, osserva il presidente del Consiglio. Dobbiamo riorganizzarci e ripartire. Dobbiamo consolidarci sul territorio e al Centro. Dobbiamo prepararci puntualmente per le prossime amministrative che sono prodromiche alle politiche. Abbiamo davanti 18 mesi di lavoro" che devono essere "contrassegnati dall'umiltà che prima non avevamo: è un impegno prioritario".

LA MANOVRA - ''Il buon senso di padre di famiglia con il quale abbiamo lavorato a questa manovra continuera' in Parlamento dove accetteremo emendamenti, ma non di parte, e buoni consigli dai nostri e dall'opposizione, purche' vadano in direzione dello sviluppo nel rigore del bilancio, in modo che i mercati non possano aggredirci, perché sono sempre pronti ad aggredire la preda in difficoltà'' ha detto il presidente del Consiglio, ribadendo comunque che il governo porra' la fiducia sul testo che uscirà dalla commissione. 

E il  premier ironizza sul ministro dell'Economia, all'indomani dell'approvazione della manovra economica e finge di sbagliare il nome del titolare del Tesoro. "Ieri - ha detto - abbiamo messo a punto la manovra: io ho ceduto, dopo una lotta ostinata, a un qualcosa che era contro il nostro programma di governo, ovvero l'aumento del bollo auto. Ma un signore di cui avete sentito parlare molto in questi giorni, un certo Guido... cioe'... Giulio Tremonti, mi ha ricattato, dicendo che i proprietari di auto di grossa cilindrata un piccolo sacrificio potevano farlo...".

Berlusconi rivendica la decisione "saggia" di istituire una commissione che studi i costi della politica nei "sei principali Paesi europei per adeguare il trattamento economico nella prossima legislatura alle altre democrazie europee". E' "una misura assolutamente saggia e non criticabile".

PRIVACY E GIUSTIZIA - "Non e' un Paese civile quello in cui i cittadini quando alzano il telefono debbono temere che la conversazione sia violata e intercettata per poi andare sui giornali. Io credo che tutti noi sentiamo la compressione e la violazione della liberta' e del diritto alla privacy che è una parte proprio del diritto alla liberta' che e' la nostra religione. Ecco perche' presto approveremo la legge'',  afferma il premier, sottolineando la ''indispensabilità'' anche della riforma della giustizia. "Quando viene promulgata una legge che non piace a Magistratura democratica e ai suoi pm questa viene impugnata e mandata alla Corte Costituzionale composta a maggioranza da giudici di sinistra e su insistenza e pressione di questi giudici viene abrogata una legge che era stata discussa e votata dal Parlamento, ho spiegato questo ad alcuni cittadini che mi hanno detto che allora e' inutile andare a votare''.

 ATTACCO ALLA RAI-  "In questa legislatura abbiamo vinto sempre, eccetto l'ultima volta: siamo venuti meno, probabilmente i candidati non erano il meglio che si potesse presentare contro la morsa implacabile comunicativa della tv di Stato" ha detto ancora Berlusconi. "Non so se avete visto le puntate di Ballarò e Annozero prima delle elezioni amministrative", ha concluso.

 

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