Roma, 18 luglio 2011 - Silvio Berlusconi gondoliere tra due sirenette escort a seno nudo, con un piatto di spaghetti e una pistola al centro dell’Italia. Questa la copertina del settimanale tedesco Der Spiegel. 'Ciao bella!' è il titolo, in italiano, dedicato al presidente del Consiglio e al "declino del paese più bello del mondo".

 

Nel sommario si legge: "I mercati finanziari internazionali hanno perso la fiducia nell’Italia. Dopo 17 anni di Berlusconi, il paese è pesantemente indebitato e maturo per un cambio di governo. Uno dei paesi fondatori dell’Unione europea appare paralizzato dall’incapacità del suo premier, che è occupato innanzitutto dai suoi affari personali". All’interno, lo speciale si intitola "Basta." (in italiano), e copre 11 pagine del settimanale, incluso un grafico con le differenze in termini di pil pro capite e tassi di disoccupazione nelle varie zone d’Italia (il Sud e le isole al di sotto della media nazionale, il centro nord al di sopra).

 

Il piatto di spaghetti con revolver ai piedi del Berlusconi-gondoliere, che nel disegno del pittore americano Dan Adel è adagiato proprio sulla Campania, in realtà richiama la storica copertina dello Spiegel del 1977, accompagnata allora dal sottotitolo "Rapimenti, estorsioni, furti in strada. Il paese delle Vacanze, Italia", che tanto scalpore fece nell’Italia di quegli anni. Del servizio di questo numero si sono occupati tre giornalisti del settimanale di Amburgo: la neo-corrispondente da Roma, Fiona Ehlers, che ha girato il paese, assieme agli ex corrispondenti dalla Capitale, Alexander Smotczyck e Hans Juergen Schlamp.

 

Il lungo articolo comincia proprio con l’apertura del processo contro Silvio Berlusconi, il 16° contro il premier italiano dall’inizio degli Anni Novanta e "finora il più spettacolare". Il Cavaliere peccatore beccato con le mani nel sacco: non solo il tribunale milanese, l’intera l’Italia di nuovo deve occuparsi delle "buffonerie" del suo capo di governo e "in un momento in cui il paese va a fuoco, in cui è in gioco la sopravvivenza dell’economia italiana e da cui dipende anche il futuro del progetto europeo, se la terza economia dell’Eurozona viene governata con scrupolo e capacità".

 

"Nel 150° anniversario la Repubblica italiana - scrive lo Spiegel - è profondamente spaccata a metà, la sua Costituzione denigrata e logorata dai suoi stessi organi". E ancora: "Il capo di governo all’estero viene deriso e coperto di disprezzo a causa del Bunga-Bunga, della duratura crisi di governo e dell’indebitamento. Parole pesanti, che solo i media stranieri sembrano in grado di pronunciare. "Ciao Bella" (in italiano), un paese non più modello, ma sempre apprezzato, si allontana dalla prima fila: la crescita economica nel 2009 è crollata del 5%, nel 2010 è aumentata di pochissimo".

 

Citando i rimproveri dell’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, il quale - secondo il celebre settimanale tedesco - si è rivolto a tutti coloro che vogliono dire "Basta" alle "orge nell’harem del presidente del Consiglio, alla crisi economica sempre più drammatica, alla cronica debolezza dell’opposizione, al disprezzo per i giudici". "Basta soprattutto con gli onnipresenti ghigni, il make up-cerone e i vistosi trapianti di capelli di colui che da 17 anni sta cercando di plasmare il paese a sua immagine. Basta (in italiano) Silvio Berlusconi".

 

"Rimane sempre di meno dell’Italia degli Anni Settanta e Ottanta, che guardava all’Europa con speranza, simpatia e alle volte invidia - bacchetta lo Spiegel - Il paese è spaccato in ulteriori pezzi. In tv le donne continuano a essere ridotte a chiappe sculettanti, molti comuni orgogliosi del nord si sono trasformati in roccaforti della Lega nord. Il mito di Cinecittà è diventato l’impero del cattivo gusto, il conglomerato dei media di Berlusconi Mediaset". Il Belpaese lascia il posto al "Malpaese" (in italiano): Non può essere la colpa di un unico uomo. Ma Berlusconi ha promosso tutto questo".

 

Nel lungo servizio i tre corrispondenti passano dall’abolizione dell’Ici lanciata da Berlusconi per vincere le elezioni del 2008, che ha svuotato le casse dei comuni italiani, alla caduta del ministro Tremonti e allo scandalo del suo consigliere Marco Milanese. La stagnazione, i tagli e via di seguito. La politica economica di Berlusconi, scrive lo Spiegel, è un "mix di interventismo e laissez-faire", "tutto è possibile, se nell’ultimo sondaggio si parla di una sua possibile debacle".

 

"Questa non è politica, è democrazia dell’intrattenimento", sentenzia il settimanale, che cita numerosi opinionisti e giornalisti di casa nostra, da Francesco Sisci a Giuliano Ferrara, da Flores d’Arcais al professore esperto di "autocrati" alla Columbia University Mark Lilla, nonchè Ruth Stirati, una romana che ha fatto la sua fortuna fondando un’agenzia per trovare casa agli italiani "in esilio" a Berlino".

 

Dalle "papi girls" - tra Ruby Rubacuori incinta, Nicole Minetti e Lele Mora - alla criminalità organizzata e la Salerno-Reggio Calabria, l’articolo dà molto spazio anche alla Lega nord che regna nelle zone ricche dell’Italia settentrionale, dove in occasione del 150esimo anniversario della Repubblica italiana è "impossibile comprare un tricolore"...

 

"Diciassette anni Berlusconi ha dominato l’Italia. Il Berlusconismo è stata un dolce veleno, prima piacere poi vizio. Ci vorranno molti anni - conclude il settimanale - prima di disabituare questo meraviglioso paese".