Modena, 19 luglio 2011 - Finisce in pareggio: un attacco alla Casta prima e una difesa a spada tratta della ‘sua’ Italia poi. Luca Cordero di Montezemolo risponde alle domande dei giornalisti a Maranello, in occasione del Ferrari World Design Contest 2011.

 

Quasi spazientito quando gli si chiede un commento sulla situazione politica italiana, ("Siamo qui per parlare della Ferrari"), il numero uno di Maranello a un certo punto si sbottona, ma non troppo. A chi gli domanda cosa pensi della ‘casta’, risponde: "Già nel 2007 avevo definito la politica come la più grande impresa italiana in termini di dipendenti. Sono passati 4 anni e la situazione è pure peggiorata. Ritengo inaccettabile, anzi, vergognoso che quando una coalizione richiede un sacrificio per rilanciare la competitività di un Paese, la classe politica non si guardi dentro e faccia altrettanto".

 

E’ l’unica stilettata ai guai di casa nostra: per Montezemolo non è tempo di scontri e divisioni. I mercati hanno bocciato la manovra? "Non credo assolutamente. Anzi, provate a pensare a come avrebbero risposto se non l’avessimo fatta".

 

Gli attacchi, semmai, arrivano da altri fronti. "E’ in atto un livello altissimo di speculazione nei confronti del nostro Paese, ci attendiamo una forte reazione da parte dell’Europa. Ci vuole coesione per rispondere a questi attacchi e rilanciare l’economia".

 

Poi si ferma, riflette un secondo, e lascia partire la bordata: "E poi basta mandare in fumo miliardi perché agenzie di rating piene di conflitti d’interesse escono con certi numeri. Bisogna intervenire per regolare questo fenomeno".

 

Terminate le domande, Montezemolo si lancia in un monologo emozionato sull’Italia, la ‘sua’ Italia. "Siamo un Paese pieno di eccellenze. Dal calcio al turismo, dall’arte all’industria. Nessun altra nazione del mondo ha le stesse qualità da mettere sul tavolo". "Siamo la terza economia d’Europa - continua -, la seconda potenza industriale del Continente dietro alla Germania: esportiamo dovunque nel mondo".

 

"Tanti ci sottovalutano- conclude -, ma quando vado all’estero io sono orgoglioso del mio Paese. E sono anche ottimista, sicuro che se faremo le riforme strutturali di cui abbiamo bisogno le nostre eccellenze diventeranno ancora più importanti".

Dal nostro inviato Michele Sabattini

 

{{MMD_SX}}