Roma, 11 agosto 2011 - Una colazione in un Bar vicino a Montecitorio coi fedelissimi, e qualche battuta concessa ai cronisti. Così Bossi ha affrontato i minuti che hanno preceduto l'incontro con il ministro Tremonti, che riferiva sulla riforma dell'articolo 81 della Costituzione. Finita l'audizione, il Senatùr lascia Montecitorio, ma prima non manca di rispondere, nuovamente, alle domande dei giornalisti.

 

PRIMA DEL DISCORSO  

 

“Ma che eurotassa, penso che non ci sara’”. Così il ministro delle Riforme risponde ai giornalisti, fuori Palazzo Montecitorio, prima di recarsi all’incontro con il ministro Giulio Tremonti.

Agli stessi giornalisti che gli chiedono dove verranno presi i soldi per contrastare la crisi, il ministro Bossi risponde: “Fatemi sentire Tremonti che dice”. Infine, sull’incontro avuto ieri con il premier: “Abbiamo parlato di rotture di c...”.

 “Le pensioni non si toccano? Non lo so”.  Poi gli chiedono della patrimoniale: "Quella  è roba di sinistra”, risponde il Senatùr. Interpellato sull'esito del vertice, il ministro si è mostrato ottimista: “Sarà una buona giornata”.

 

... E DOPO  

 

"GIULIO FUMOSO" - Il leader della Lega, Umberto Bossi, ha giudicato “fumoso” l’intervento del ministro dell’Economia Giulio Tremonti davanti alle commissioni congiunte di Senato e Camera.

“Mi è sembrato fumoso - ha detto lasciando la Sala del Mappamondo a Montecitorio - Il problema è che o tagli le pensioni o tagli i patrimoni. Dunque o i poveri o i ricchi”.

Ma, quindi, il no della Lega all’intervento sulle pensioni e’ definitivo? “Dipende da come si toccano le pensioni, bisogna capire come. Serve un compromesso”.

Quanto alla possibilità di un blocco alle pensioni di anzianità, “si puo’ studiare”, risponde. “Noi abbiamo le nostre idee e le presenteremo - aggiunge - ma la gente non vuole che le pensioni vengano toccate”. “Sicuramente - riconosce - questo e’ un bivio importante”.

 

ATTACCO A DRAGHI  -  “Con tutto il casino che hanno fatto uscire”, con la lettera della Bce indirizzata al governo, “temo ci sia un tentativo per far saltare il governo". 

Poi l'attacco: “Temo che quella lettera sia stata fatta a Roma” . Di fronte alla domanda se le spinte per far cadere l’esecutivo venissero dall’interno o dall’Europa, Bossi ha risposto: “Draghi da qui e’ andato in Europa ma e’ sempre a Roma”. 

 

FRECCIATA A BERSANI - Pier Luigi Bersani dice che serve un governo più largo? Il leader della Lega ha la soluzione: “La prossima volta vinca le elezioni e faccia un governo piu’ largo”.