Rimini, 25 agosto 2011 - A meno di un blitz del Cavaliere per sincerarsi del Bossi infortunato, sarà lunedì il giorno del faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e l’alleato Umberto. Prima il Cavaliere dovrebbe aver già diffuso alcune proposte migliorative della manovra, sulle quali Angelino Alfano sta cercando (finora senza esito) di raggiungere un’intesa di massimo con il Carroccio. Non sarebbe infatti andato come sperato - secondo fonti di governo - l’incontro tra il segretario del Pdl e l’ambasciatore leghista Roberto Calderoli, questa sera in via dell’Umiltà.

 

Con ogni probabilità le modifiche non stravolgeranno il decreto scritto da Giulio Tremonti. Ma certo i vertici del Pdl, per placare gruppi parlamentari e frondisti in fermento, cercano di raggiungere un compromesso accettabile con il partito padano. Che l’aria non sia delle migliori lo dimostra a sera una nota del capogruppo Fabrizio Cicchitto, in queste ore al centro dei fitti contatti in corso nella maggioranza: “E’ indispensabile - dice - dimostrare una reale capacità di ascolto. Una manovra economica così importante va gestita in modo collegiale dai partiti e dai gruppi della maggioranza”.

 

ATTACCO DAL PDL

"Temo che la Lega abbia scelto la strada facile della ricerca del consenso, segno di scarsa responsabilità. Anche a costo di mettere in giro messaggi che non rispondono alla realtà e che allontanano da un riforma strutturale" delle pensioni. E’ quanto afferma il vicecapogruppo del Pdl Massimo Corsaro,interpellato telefonicamente, a proposito dell’atteggiamento della Lega sulla manovra.

 

Il Carroccio, prosegue, "mette in giro false informazioni, come quando suoi uomini dicono che si rischia di prendere i soldi alle vecchiette: non è vero, con la revisione dell’età pensionabile non si tocca un euro di chi è già in pensione, e neanche di chi ci deve andare. Noi proponiamo solo di alzare gradualmente l’età pensionabile, procurando un risparmio crescente negli anni. Temo che la Lega stia inseguendo un facile consenso e facendo una scelta di scarsa responsabilità", conclude Corsaro.

 

CALDEROLI A TUTTO CAMPO SULLA MANOVRA

Non ci sono margini di trattativa tra Lega e Pdl sulle pensioni di chi ha lavorato, ma “bisogna andare a interessarci di chi non ha mai lavorato e qui, forse, sarebbe il caso di andare a rivederle”. E’ quanto ha affermato il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, incontrando i giornalisti al Meeting di Cl. Nel mirino del dirigente leghista ci sono le “pensioni di reversibilita’, eccessivamente alte, chi prende ‘accompagnamenti’ che oggi vengono dati indistintamente a tutti senza limiti legati al proprio reddito”.

 

Al sussidiario.it poi aveva ribadito: Quanto alle pensioni, “non abbiamo voluto fare di questo tema un totem - dice il ministro leghista - La nostra linea è sempre stata motivata e argomentata”. Ma “ci sono già stati, in un intervallo di tempo relativamente breve, quattro interventi di grande portata” e soprattutto “il punto di compromesso sull`età pensionabile, frutto di una mediazione lunga e laboriosa tra Lega e Pdl, è contenuto nella manovra bis”. Dunque, nessun margine per una nuova trattativa. “Direi proprio di no”, risponde.

 

NO ALL'AUMENTO DELL'IVA - Intervistato da ilsussidiario.net, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli si dice a favore del contributo di solidarietà ma contro un aumento dell’Iva sui beni di lusso. Sul contributo di solidarietà, dice, “sarei stato anche più deciso. Ad ogni modo penso che sia necessario introdurre il coefficiente famigliare”. Invece “non sta in piedi l`ipotesi dell`iva maggiorata sui beni di lusso al 38%. La normativa comunitaria impedisce infatti di avere più di due aliquote e noi siamo già tra i privilegiati che ne hanno conservate tre”.

 

PROPORREMO UNA RIDUZIONE AI TAGLI SUGLI ENTI LOCALI -  "Abbiamo gia’ affrontato il tema dei tagli agli enti locali: proporremo una rivisitazione e una sua riduzione”. E’ quanto ha affermato il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, incontrando i giornalisti al Meeting di Comunione e liberazione.

 

NO ALL'ABOLIZIONE DELLE PROVINCE - Se davvero l’ultima offerta di Silvio Berlusconi alla Lega è quella di uno scambio tra previdenza e province, cioè non toccare le pensioni ma abolire tutte le province, la risposta è no.” Sulle province rimango piuttosto perplesso - dice Roberto Calderoli intervistato da ilsussidiario.net - Non mi convince il discorso: tagliamole tutte o niente. Forse qualcuno non si rende conto che un ente intermedio tra comune e regione spesso è necessario”.

 

Bisogna invece “mantenere le province storiche e quelle che hanno motivo d’esistere per dimensione territoriale e demografica, tenendo conto anche delle distanze”, spiega il ministro per la Semplificazione. “Su quelle di nascita recente e immotivata si può trattare”. Quanto ai piccoli comuni: “La nostra storia - dice il ministro leghista - ha avuto come fondamenta le municipalità.

 

Davanti alla domanda di razionalizzazione che inizialmente prevedeva l’eliminazione di giunta e consiglio comunale proporrò di reintrodurre il consiglio comunale, a patto che rinunci agli emolumenti. Le funzioni della giunta verranno invece trasferite all’unione dei comuni. Coinvolgendo maggiormente comuni e regioni penso che una soluzione si possa trovare”.

 

LA MANOVRA NON UCCIDE IL FEDERALISMO - La manovra economica non uccide il federalismo, e’ invece vero l’opposto: grazie al federalismo possiamo fare la manovra e superare le difficoltà. Questo il parere del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Incontrando i giornalisti al meeting di Comunione e Liberazione, il dirigente della Lega ha tenuto a sottolineare il ruolo strategico del federalismo grazie al quale si sono potute varare le manovre economiche e oggi potremo superare la fase di difficolta’.


“Il federalismo - ha detto Calderoli - non viene ucciso dalla manovra, e’ lo strumento che noi usiamo per superare la fase di difficolta’ perche’ se non fossimo partiti tre anni fa con il venire meno del criterio della spesa storica e reintroducendo costi e fabbisogni standard, noi non avremmo potuto fare le manovre che abbiamo fatto applicandole anche allo Stato e credo che la cosa possa essere in equilibrio”.