Roma, 30 agosto 2011 - “Come ha detto ieri Buffon, noi calciatori abbiamo fatto di tutto per giocare, fino all’ultimo, solo che magari le societa’ preferivano non giocare, avevano altri interessi, non e’ stato trovato un accordo mentre magari con un buon senso si poteva trovare”. Dal ritiro della Nazionale italiana a Coverciano, Andrea Pirlo torna sulla mancata intesa per il contratto collettivo che ha portato allo slittamento della prima giornata di serie A.

 “Alla fine, per come la gente parla, il problema sono stati i calciatori ma noi volevamo giocare - ha aggiunto - Dietro a questa vicenda c’e’ un conflitto fra giocatori e societa’ per altri problemi, e la politica in certe cose non doveva entrare. Pero’ quando si parla dei calciatori vogliono mettere il becco un po’ tutti ed e’ stato cosi’ anche questa volta. Noi siamo pronti a pagare ogni tipo di tassa, come sempre. Se ne metteranno altre, non sara’ un problema, l’importante e’ che lo facciano tutti”.

 

 

CALDEROLI: I CALCIATORI PAGHERANNO LA SUPERTASSA - "I calciatori pagheranno un contributo di solidarietà per i redditi sopra 90 mila e 150 mila euro con aliquote doppie: 10 e 20%. Sono davvero mefistofelico": lo annuncia il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. "Come Lega - spiega - abbiamo presentato un emendamento al Senato per il quale i calciatori e tutti gli sportivi professionisti pagheranno il doppio rispetto a quanto originariamente previsto. In sintesi, il contributo di solidarietà per i cittadini è sparito, ma resta per i parlamentari. E visto che la casta ha deciso di tassarsi, tassiamo anche le altre di caste".

 

Dunque, sottolinea Calderoli, "per loro resta il contributo sopra i redditi da 90 mola e 150 mila euro, ma le aliquote sono doppie: sborseranno il 10 e il 20%". Per Calderoli è "impossibile" che i calciatori possano far pagare il balzello alle società perché "abbiamo specificato che non possono rivalersi sui club nemmeno sotto forma di premi. Sono davvero mefistofelico", conclude.

 

Sulle pensioni "abbiamo tenuto sull’età delle donne e sugli altri requisiti, ma abbiamo ceduto su un privilegio che non era mai stato toccato per cui tutti andranno in pensione dopo 40 anni di lavoro effettivo. Chi ha riscattato università e militare comunque lo vedrà riconosciuto come contributi versati".

 

TOMMASI - “Si giocherà il 10 e l’11 settembre: la nostra volontà è solo quella di scendere in campo”. Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, annuncia la fine dello sciopero che ha portato al rinvio della prima giornata di Serie A in seguito al mancato accordo tra Figc e Assocalciatori. “Resta il problema dell’articolo 7, quello relativo agli allenamenti differenziati - ha detto Tommasi ai microfoni di Crc Radio - ma è un problema di interpretazione ed è urgente giocare”.

“Ci siamo confrontati - ha spiegato il presidente dell’Aic - e possiamo dire che l’Assemblea della Lega di Serie A di giovedì sarà determinante, perché da lì passa la soluzione del problema. Sono assolutamente ottimista che si giochi il 10 e l’11 settembre, per quanto mi riguarda sono stato ottimista fino all’ultimo anche venerdì scorso”.

E il contributo di solidarietà? "Abbiamo sprecato pagine e parole per giorni. Se avessimo firmato un contratto che lo prevedeva, oggi saremmo la barzelletta d’Italia". Solo di fronte all’emendamento Calderoli, che prevede un contributo doppio solo per i calciatori, osserva: "Lui è il vicepresidente del Senato, non è il primo che passa per strada. Avrà le sue ragioni. Ciascuno può avere le sue simpatie e antipatie, per fortuna c’è il Parlamento. Magari ci si può chiedere perché parlamentari e calciatori: si individuano in queste categorie le caste, ma noi non siamo una casta".

 

PAGANO ANCHE ALLENATORI E DS -  Il contributo di solidarietà sui calciatori è esteso a tutti gli sportivi professionisti, compresi allenatori, e direttori tecnico-sportivi e riguarda non solo le retribuzioni, ma anche i premi. E’ quanto prevede un emendamento alla manovra presentato dalla Lega Nord.

L’emendamento, a firma Garavaglia e Vaccari, prevede che il contributo “si applica alle retribuzioni e ai corrispettivi nonchè alle premialità, comunque denominati, corrisposti agli sportivi professionisti di cui alla legge 23 marzo 1981 n.91 e tali oneri non sono traslabili nè direttamente nè indirettamente sul datore di lavoro”.

 

 

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