Roma, 6 settembre 2011 - Cambia ancora la manovra.  E, almeno questa volta (e per questa manovra), l'iter sembra davvero al rush finale. Domani si terrà il voto in Senato, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la fiducia. Il ministro della Giustizia Nitto Palma, a chi gli chiedeva il perché della richiesta di porre la fiducia, ha commentato: "Dobbiamo fare in fretta". Poi una nota di Palazzo Chigi fa sapere che il Consiglio dei Ministri, convocato in via d`urgenza, ha prestato il proprio assenso a porre la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 138, "avendo collegialmente ravvisato nel ricorso alla fiducia lo strumento regolamentare necessitato per conseguire una celere conversione del decreto-legge, come impone la gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria".

 

Fra le nuove misure previste nel maxi-emendamento, quella che fa più discutere è l'aumento di un punto percentuale dell'Iva (dal 20 al 21%). Tale aumento non è però temporaneo: secondo quanto si apprende, non è stata fissata una scadenza (si era parlato di 3 mesi) per quanto riguarda la durata.

 

Invece, per le altre aliquote Iva (rispettivamente al 10 e al 4%), secondo quanto riferiscono fonti di governo, resta in piedi l’ipotesi di innalzarle entrambe di un punto percentuale. In questo modo, passerebbero rispettivamente all’11% e al 5%.  Il gettito previsto, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stato quantifcato in 6 miliardi.

 

Torna  il contributo di solidarietà, fino a quando non sarà raggiunto il pareggio di bilancio, la prima versione parlava di una tassa del 3% per i redditi sopra i 500 mila euro, poi il ministro La Russa ha comunicato che la soglia è stata abbassata a 300 mila euro. Dal contributo è atteso un gettito di 54 milioni nel 2012 e di 144 milioni nel 2013. Viene anticipato di ulteriori due anni l’adeguamento delle pensioni di vecchiaia delle donne nel settore privato. L’ultima modifica introdotta alla manovra prevede che l’adeguamento progressivo della pensione di vecchiaia delle donne a 65 anni scatti nel privato a partire dal 2014 fino al 2026. Con la manovra di luglio l’allineamento partiva dal 2020 (fino al 2032) e nella manovra bis di agosto si era già deciso di spostarlo al 2016 (fino al 2028).

 

Sembra inoltre che ci sia un ritocco in vista per la norma della manovra secondo la quale non può essere chiesta la sospensione condizionale della pena nel caso di evasione superiore ai 3 milioni di euro. Non solo l’evasione deve ammontare a questa cifra, per far scattare subito le manette, ma deve corrispondere, secondo quanto si apprende, anche al 30% del fatturato. La misura potrebbe entrare nel nuovo pacchetto.

 

Ma non è finita qui. Subito il ddl costituzionale per inserire in Costituzione l’obbligo al pareggio di bilancio, e per l’abolizione delle Province. Il ddl costituzionale dovrebbe contenere anche il dimezzamento dei parlamentari. Il ddl dovrebbe essere presentato gia’ giovedi’ mattina.

  

Intanto, lo sciopero generale di questa mattina, è stata l'occasione per i politici in corteo di dire la loro sui temi caldi che tengono in ansia il Paese. Il più scottante è ovviamente la manovra. Bersani aveva detto: "Siamo pronti a ridurre i nostri emendamenti, ma vogliamo correzioni al testo e nessuna fiducia sul voto". Di contro, da governo e maggioranza giungono critiche nei confronti della manifestazione. Sacconi: "Basse adesioni, l'art. 8 resta". 
 

APPROFONDIMENTO: COME CAMBIA LA PENSIONE DELLE DONNE, CHI PAGA E QUANTO INCASSA LO STATO DAL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA'

 

 L'UE - La Commissione europea approva le nuove misure annunciate oggi dal governo italiano e in particolare l’aumento dell’età della pensione delle lavoratrici del settore privato dal 2014 e l’abolizione delle province. E’ quanto si legge in una nota diffusa in tarda serata a Bruxelles. Le misure annunciate oggi dal governo, si legge nella nota della Commissione, "confermano la determinazione delle autorità italiane a raggiungere gli obiettivi concordati per la riduzione del deficit e del debito e contribuiscono ad affrontare le profonde e radicate debolezze strutturali dell’economia italiana".

 

"Anche la decisione sull’età pensionabile è un segnale importante. La conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il pareggio di bilancio e l’abolizione delle province - si legge ancora nella nota - rappresentano dei miglioramenti decisivi nel quadro istituzionale italiano e contribuiscono ad assicurare una disciplina di bilancio su base permanente. La Commissione - conclude la nota - lancia un appello per una rapida adozione del pacchetto di misure di aggiustamento in uno spirito di coesione nazionale e solidarietà".

 

LE REAZIONI

 

BERSANI -  “Avevano promesso di non mettere la fiducia per consentire il dibattito e il contributo da parte di tutti. Ma ancora una volta hanno cambiato le carte in tavola. Questo è un governo che sa solo mentire”, ha dichiarato Bersani in una nota.

 

“L’ennesima chiusura di ogni possibile discussione ci consegna una manovra che resta iniqua e inefficace”, ha assicurato. “Non si vede ad esempio perché, in luogo dell’aumento dell’Iva, non si introduca un’imposta ordinaria sui grandi patrimoni immobiliari”, ha sottolineato. “L’idea di fondo è sempre la stessa: scaricare il peso del risanamento sui molti e tenere al riparo qualcuno”.

 

TERZO POLO - "Ormai non basta più un ulteriore, improvvisato aggiustamento della manovra da parte dell’esecutivo in carica. Affrontare questa situazione richiede una discontinuità del Governo del Paese poiché esso è parte della mancanza di credibilità dell’Italia". Lo scrivono in una nota congiunta i rappresentanti del Terzo polo. Il testo, redatto dal deputato Giorgio La Malfa, è sottoscritto dal segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, dal vicepresidente di Fli Italo Bocchino, dalla portavoce di Api Linda Lanzillotta e dal capogruppo di Mpa al Senato Giovanni Pistorio.

 

"Il Terzo Polo rivolge un appello alle parti più ragionevoli della maggioranza perché si rendano disponibili, con senso di responsabilità nazionale, a sostenere un nuovo esecutivo che affronti, con la determinazione e la fermezza necessaria, la crisi italiana".

 

CGIL - "Le decisioni prese oggi sulla manovra sono il risultato di un governo in evidente stato confusionale, sordo di fronte al paese e sempre più condizionato dagli umori dei mercati". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando che "le novità confermano, anzi rafforzano, l’iniquità di una manovra sbagliata, che produce effetti depressivi e non è in grado di raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di crescita".

 

"L’ennesimo ricorso al voto di fiducia", secondo il numero uno della Cgil, "è la dimostrazione di una maggioranza debole e incerta non in grado di confrontarsi con il paese ed il parlamento".

 

UIL - “L’emergenza finanziaria non può giustificare l’aumento dell’Iva, soprattutto delle aliquote più basse, nè l’accelerazione dell’equiparazione dell’età per il pensionamento delle donne”. Lo sostiene il leader della Uil, Luigi Angeletti. “Siamo contrari a queste due modifiche che faranno subire le conseguenze della manovra anche a coloro che sino ad ora ne erano stati risparmiati”, aggiunge il numero uno della Uil.

 

CISL - “Siamo contrari sia all’aumento dell’età pensionabile per le donne, sia all’aumento dell’Iva. Se il Governo vuole fare un intervento equo e condiviso socialmente, introduca una patrimoniale, escludendo la prima casa e ripristini il contributo di solidarieta’ a partire da chi non ha la ritenuta alla fonte, facendo pagare chi guadagna di piu’ e possiede di più”. Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dopo le novità in manovra annunciate dall’esecutivo.

 

CONFINDUSTRIA - Gli infdustriali valutano "positivamente la decisione presa oggi dal governo di introdurre alcune misure che vanno nella direzione di rafforzare l’efficacia della manovra". Viale dell’Astronomia, quindi, "auspica che il decreto venga approvato rapidamente e che subito dopo si possa aprire una nuova stagione per procedere speditamente verso l’obiettivo del risanamento strutturale della finanza pubblica e varare le indispensabili misure per la crescita".

 

CONSUMATORI E NEGOZIANTI - “Il ventilato aumento dell’Iva di un punto non farebbe altro che allontanare la crescita, deprimendo ancora di più i consumi”. E’ questo il commento di Confesercenti alle nuove misure che il Governo ha introdotto nella manovra. “Un onere sulle famiglie ed un freno per l’economia che fanno di questa manovra sempre di più un cane che si morde la coda. Serve un ripensamento".

 

Il Codacons rincara in una nota. “Evidentemente - aggiunge - il Governo preferisce tassare tutte le famiglie italiane, anche quelle povere e numerose, invece di colpire ricchi ed evasori. Se, infatti, la stangata media per l’aumento dell’Iva sarà pari a 290 euro all’anno, è evidente che una famiglia numerosa consuma di più e, quindi, pagherà di più". Bordate a raffica: "Il tutto perchè si preferisce che il contributo di solidarietàsia pagato solo dai mega ricchi che denunciano piu’ di 500.000 euro, peraltro con uno sconto visto che l’aliquota scende dal 10% al 3%”.