Roma, 6 settembre 2011 - Bye bye Ikarus. Massimo D'Alema vende la sua amata barca a vela. La notizia emerge, inaspettata e sorprendente, dal fondo di pagina 282 dell'ultimo numero del mensile specializzato Nautica. Poche righe che trasudano orgoglio, passione e segreti tecnici tenuti finora nascosti: "Vendesi Ikarus sloop di 60 piedi, disegnato da Roberto Starkel, costruzione in lamellare di mogano e carbonio in resina epossidica. Piano velico semifrazionato con albero in carbonio. Pluripremiata imbarcazione per lunghe crociere veloci. Coperta in teak, attrezzature Harken con winch elettrici. Interni in ciliegio con 4 cabine, 3 bagni". Insomma, il meglio (o quasi) che si può trovare a veleggiare in mare.

 

La decisione, D'Alema, l'ha presa prima dell'estate. E l'ha presa insieme al socio-cugino, come avviene spesso in questi casi, a causa del pressing della moglie Linda Giuva. Una sorta di aut aut: "Non ci possiamo permettere la barca e l'azienda agricola. Devi scegliere tra l'una o l'altra".


Le manovre del barcarolo DAlema su Chi Della barca si è detto, l'azienda agricola si chiama «La Madeleine». E' l'investimento fatto da D'Alema per i figli Giulia (25 anni) e Francesco (21) cui ha intestato la proprietà. Quindici ettari tra Otricoli e Narni, in Umbria, acquistati nel 2009 accendendo un «mutuo importante», per dare una sicurezza economica ai figli e per soddisfare l'altra grande passione: il vino.

I vitigni (Pinot nero, Cabernet Franc, Marselan, Tannat) sono stati impiantati l'anno scorso e in questi giorni, in vista della prima vendemmia prevista per il 2012, in casa D'Alema si selezionano nomi ed etichette. «Ma per avere un prodotto di qualità ci vorranno anni», dice l'ex premier in versione enologo.

Prima di poter brindare con il suo vino, l'ex premier dovrà metabolizzare la perdita di Ikarus II. Arrivato dopo Il Margherita e Ikarus I, un Baltic acquistato con due soci nel '97, Ikarus II è stato varato nel 2002 dal cantiere Stella polare di Fiumicino e acquistato insieme al cugino.

«E' un punto di ritrovo per gli amici e la famiglia», disse D'Alema del nuovo natante. A riprova ci fece installare una lavatrice e una playstation. Salvo togliersi anche qualche bella soddisfazione agonistica, come vincere il 24 aprile del 2009 la regata «Roma per tutti»: 526 miglia in cinque giorni, da Civitavecchia a Lipari e ritorno.


D'Alema in barca
Sull'annuncio di vendita il prezzo non è specificato. C'è scritto soltanto: «La barca sarà visionabile dai primi giorni di settembre». Quel che si sa, è che l'imbarcazione è assicurata per 750mila euro. E questo, dunque, dovrebbe essere il prezzo di partenza per la trattativa d'acquisto. «Spero di trovare un acquirente, di questi tempi è difficile», sospira D'Alema.

Per prepararsi al doloroso distacco, l'ex premier prima ha noleggiato la barca in luglio: «Bisogna far cassa». Poi ha trascorso gli ultimi venti giorni d'agosto a bordo. E' stato visto incrociare davanti all'isola dell'Asinara e a largo delle coste occidentali sarde. Qualcuno ricorda di quando, ormeggiato nell'agosto del 2006 al molo dell'isola di Marettimo, nel ruolo di ministro degli Esteri in brache e canotta D'Alema al cellulare salutò il suo omologo statunitense Condoleezza Rice: «Bye bye Condy». Adesso è l'ora di bye bye Ikarus