Roma, 7 settembre 2011 - Quelle intercettazioni non sono utilizzabili ai fini processuali perche’ violano le tutele per i parlamentari previste dall’articolo 68 della Costituzione.

E’ la richiesta che Silvio Berlusconi ha trasmesso alla Giunta per le autorizzazioni della Camera, in una lettera nella quale si fa riferimento alle intercettazioni relative al caso Ruby, disposte sulle utenze telefoniche delle ragazze che partecipavano alle feste serali nella villa privata del presidente del Consiglio ad Arcore.

Nella lettera depositata ieri sera dal legale di Berlusconi e parlamentare del Pdl, Niccolo’ Ghedini, si motiva la ragione della richiesta e si chiede in sostanza alla Giunta di prendere una decisione su una materia sulla quale il Tribunale di Milano non si e’ pronunciato, ovvero l’inutilizzabilita’ o meno ai fini processuali delle intercettazioni sui telefonini delle ‘ragazze dell’Olgettina’ e di Nicole Minetti. “Come si potra’ evincere dagli atti -si legge nella lettera- si era chiesto al Tribunale di pronunciarsi anche sull’utilizzabilita’ o meno delle intercettazioni telefoniche essendo queste state disposte, in violazione dell’articolo 68 della Costituzione”.

“Si richiedeva anche al Tribunale si pronunciasse sull’utilizzabilita’ o meno dei tabulati telefonici, della legittimita’ dell’individuazione delle celle telefoniche impegnate, nonche’ della correttezza in ordine all’acqusizione di copiosa documentazione bancaria e cio’ sempre in relazione all’articolo 68 della Costituzione. Il Tribunale -continua la lettera di Berlusconi alla Giunta- pero’ ometteva di assumere una decisione in merito (...) La prossima udienza dibattimentale e’ fissata per il 3 ottobre 2011 e in quella data si dovra’, fra l’altro, ai sensi dell’articolo 493 del C.p.p formulare le eventuali richieste di acquisizione anche del materiale indagine sopradescritto”.

“E’ quindi evidente che, avendo il Tribunale omesso non solo di decidere ma anche di inviare gli atti a codesta Camera per le valutazioni del caso, vi e’ il precipuo interesse dell’esponente che codesta Camera -dichiara infine Berlusconi- voglia valutare, anche alla luce di tutta la documentazione e dei pareri allegati, l’utilizzabilita’ in quella sede giudiziaria del materiale de quibus”. 

CASTAGNETTI, GIUNTA CAMERA: ANALIZZEREMO DOPO IL 16 SETTEMBRE - La Giunta per le autorizzazioni alla Camera esaminera’ la richiesta di Silvio Berlusconi di una pronuncia sull’utilizzabilita’ o meno delle intercettazioni nella vicenda Ruby, dopo il 16 settembre. Al termine, cioe’, del voto sulla richiesta di arresto arrivata dai magistrati napoletani nei confronti dell’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese. A renderlo noto e’ il presidente della Giunta per le autorizzazioni, Pierluigi Castagnetti, al termine della seduta di oggi nella quale si e’ parlato del caso del deputato del Pdl e si e’ data lettura della lettera trasmessa dal premier attraverso il suo legale, Niccolo’ Ghedini. Castagnetti ha fatto sapere anche di aver portato a conoscenza della missiva del Cavaliere, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

FERRANTI: LETTERA ASSURDA - ‘’La Giunta per le autorizzazioni ha delle competenze ben precise e codificate anche costituzionalmente. La richiesta inoltrata ieri dal premier sul caso Ruby e’ a dir poco assurda ed irricevibile’’. Il deputato del Pd, Donatella Ferranti, capogruppo in Commissione Giustizia e componente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, commenta cosi’ la lettera inviata dal presidente del Consiglio nella quale si chiede all’organismo parlamentare di pronunciarsi sull’utilizzabilita’ o meno nel processo Ruby di alcune intercettazioni tra le ragazze dell’Olgettina e Nicole Minetti.

‘’Un conto e’ pronunciarsi sull’eventuale fumus persecutionis - aggiunge la parlamentare - un conto e’ chiederci di entrare a gamba tesa in un processo, in questo modo. Non credo che l’articolo 68 della Costituzione tuteli le intercettazioni tra Nicole Minetti o Marysthelle Garcia Polanco, o Ruby Rubacuori...’’.

PALOMBA: RICHIESTA INFONDATA - ‘’La richiesta di Berlusconi e’ del tutto infondata e temeraria’’. Cosi’ Federico Palomba, capogruppo Idv in commissione Giustizia alla Camera e membro della Giunta per le autorizzazioni, commenta la difesa del presidente del Consiglio resa nota questa mattina in Giunta da Castagnetti.

‘’L’articolo 68 - spiega Palomba - protegge le conversazioni telefoniche del parlamentare e non gia’ di coloro che fanno parte della sua cerchia ed eventualmente, interloquendo tra loro, parlano di lui. Il ragionamento dell’onorevole Ghedini, per cui, intercettando la cella di Arcore, gli investigatori potevano immaginare che avrebbero intercettato Berlusconi, non ha alcun fondamento in questo caso, perche’ le intercettazioni per le quali si richiede pretestuosamente lo stralcio e l’inutilizzabilita’ sono quelle delle telefonate tra le varie signorine che frequentavano i festini di Arcore. L’articolo 68 non puo’ mai coprire conversazioni cui il parlamentare non prenda parte direttamente’’.

‘’Ancora una volta - conclude Palomba - le spericolate tesi dell’onorevole Ghedini sono destinate ad infrangersi contro l’elementare dettato costituzionale ed il buon senso’’.

MANTINI: GIUNTA INCOMPETENTE - “E’ del tutto ovvio che la Giunta e’ incompetente e che non influire su una decisione processuale”. E’ il convincimento del centrista Pierluigi Mantini, componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio, alla quale e’ arrivata la lettera con cui si chiede di valutare l’utilizzabilita’ delle intercettazioni telefoniche del caso Ruby. Si tratta, spiega l’esponente dell’Udc, “di conversazioni fra terzi, non c’e’ nulla che riguardi direttamente le intercettazioni di Berlusconi ed e’ stupefacente che si continui ad abusare delle istituzioni a fini personali. E’ una grave sgrammaticatura. Approfondiremo il testo, ma ictu oculi la richiesta appare irricevibile. E’ come richiedere un diploma di laurea alla Capitaneria di Porto”.