Roma, 21 settembre 2011 - “La stessa espressione ‘capo dello Stato’ pone il presidente della Repubblica al di sopra della gerarchia istituzionale. Sopra di lui pero’ esiste il popolo, le parole (sulla secessione, ndr.) di Bossi erano dirette a rivendicare il diritto di potersi esprimere. Credo che questa sia un’affermazione di eccezionale senso democratico; direi che quasi in tutti i Paesi del mondo, quando c’e’ una diatriba e c’e’ un referendum alla fine e’ il popolo a dover decidere”.

Lo ha sottolineato a SkyTg24 il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni, ribadendo la sua posizione sulla polemica delle parole di Bossi a Venezia sulla secessione. La lega, sottolinea Reguzzoni, porta rispetto al presidente della Repubblica: “Le mie parole non devono essere male interpretate - argomenta - non c’e’ alcun riferimento alla figura di Giorgio Napolitano, che riteniamo una figura apprezzabile sia nella persona sia nei modi con cui ha voluto condurre e sta conducendo il suo difficile incarico”.

E conclude: “Il riferimento e’ solo a una questione di democrazia ed e’ un principio che la Lega ha sempre detto: il popolo e’ sovrano e deve potersi esprimere su qualsiasi argomento e dopo l’espressione del popolo non c’e’ piu’ un politica che possa dire qualsiasi cosa”.

LETTA: INACCETTABILE ATTACCO A NAPOLITANO - “E’ grave e inaccettabile l’attacco della Lega al Capo dello Stato. E’ oltremodo inopportuno in un momento drammatico come questo”. Lo afferma il vicesegretario Pd, Enrico Letta, che sottolinea come “il Quirinale sta tenendo unito il Paese che il governo di Berlusconi e Bossi sta invece portando alla retrocessione. E’ proprio l’autorevolezza e il riconosciuto equilibrio del Presidente della Repubblica - conclude - che consentira’ al nostro paese di uscire dall’avvitamento della crisi”.