Roma, 26 settembre 2011 - Il presidente della Cei "ha rivolto un invito a tutti a riflettere sulla condizione delle istituzioni, dell’economia e della società in Italia. Ciascuno deve - osserva il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in una nota - riflettere e nessuno può usare il suo monito come una clava contro l’altro accentuando quel conflitto che il cardinale Bagnasco invita a superare nel nome del bene comune. E nel breve, i parlamentari che apprezzano il suo messaggio, ovunque si trovino collocati, sanno - conclude Sacconi - di dover concorrere alla definitiva approvazione della legge sul fine di vita".

 

Sulla stessa linea il Pdl. "Il richiamo del Cardinal Bagnasco alla serietà, alla sobrietà, alla solidarietà, al rifiuto della reciproca denigrazione, allo stile di vita individuale, ai comitati d’affari, alle indagini unilaterali, costituisce l’espressione di una riflessione in atto nel mondo cattolico che richiede da parte di tutti noi un’attenta considerazione e che però non va banalizzata con considerazioni politiche strumentali". Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.

 

Ma le opposizioni vanno all'attacco della maggioranza. "Si tratta di un monito che spero venga tenuto nella dovuta considerazione", dice da Agrigento il presidente della Camera Gianfranco Fini. "E’ un appello alle coscienze - ha aggiunto Fini - e un invito, a tutti coloro che hanno responsabilità, a onorarlo in ogni comportamento".

 

Secondo il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, "ci si aspettava da parte della Chiesa italiana un pronunciamento sulla crisi morale del nostro Paese, ed è arrivato molto forte e molto chiaro".

 

Interviene anche il Pd. "E’ difficile non concordare con il cardinale Bagnasco e il suo accorato invito a ‘purificare l’aria’ - sostiene Rosy Bindi - Con parole ferme e inequivocabili, la Chiesa italiana denuncia l’insopportabile degrado della vita pubblica e il macigno di una questione morale che rischia di ipotecare il rinnovamento e il futuro dell’Italia". E aggiunge: "La prolusione di Bagnasco è un chiaro altolà ai modelli di vita e agli abusi della funzione pubblica in contrasto con il bene comune e la dignità della politica. E’ un appello alla responsabilità, al quale nessuno che abbia a cuore le sorti del Paese può sottrarsi".

 

"Ciascuno ne tragga le conseguenze, se ne è capace, per la propria parte dimostrando così di avere consapevolezza della crisi morale, civile ed economica che stiamo attraversando. L’Italia può farcela anche in questa drammatica congiuntura economica se - conclude Bindi - come sottolinea anche la Cei, le risposte della sua classe dirigente saranno dettate da comportamenti esemplari, improntati alla sobrietà, al senso di giustizia, al rispetto della legalità e della verità".
 

Dall'Udc si fa sentire il segretario Lorenzo Cesa: "Le parole del cardinal Bagnasco non hanno bisogno di commenti ipocriti o interessati. Sono limpide come l’acqua di una fonte e richiedono oggi a tutti noi, cristiani impegnati in politica, traduzioni tempestive e comportamenti conseguenti. Opereremo perché la politica recuperi quella credibilità e quell’onore cosi gravemente compromessi in questi anni".