Napoli, 1 ottobre 2011 - "Non si deve affidare solo alle amnistie la soluzione per alleggerire il problema delle carceri troppo sovraffollate". Lo ha detto Giorgio Napolitano rispondendo alla domanda di un ragazzo detenuto all’istituto penale minorile di Nisida sulla probabilità che si arrivi ad una amnistia. "Per comodità, potrei girare la domanda al ministro, ma non lo farò", ha esordito il presidente della Repubblica nella sua risposta riferendosi alla presenza al suo fianco del ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma. Quella dell’amnistia "è una cosa grossa di cui si parla ogni tanto", ha detto Napolitano ricordando che dal "'45 ad oggi ci sono state 24 amnistie".

 

Quanto alla situazione attuale, "non so se si creeranno le condizioni" per un’amnistia, ha continuato il presidente della Repubblica. "Ci deve essere un accordo tra le forze politiche e al momento mi pare ci sia più disaccordo che accordo". Ad ogni modo, ha proseguito, "non possiamo dormire tranquilli".

 

Napolitano ha raccontato che "con il ministro Nitto Palma la prima cosa di cui abbiamo parlato è stata la situazione delle carceri e abbiamo messo a fuoco possibili interventi per alleggerire" il quadro. Quindi ha concluso: "Non dobbiamo pensare a questo problema in termini di tutto o niente, ma dobbiamo compiere passi sostanziali per un radicale miglioramento della situazione".

 

"Non mi pare che vi sia un accordo politico" sull’amnistia, "e il dibattito al Senato ha chiarito questo punto in termini molto evidenti", ha detto dal canto suo il ministro della Giustizia. "Immaginare, a fronte di una maggioranza dei due terzi prevista dalla Costituzione, che si possa procedere a un’amnistia mi sembra un cosa del tutto irrealizzabile", ha aggiunto.