Roma, 9 ottobre 2011 -  L'ipotesi del condono, avanzata e poi smentita, continua in realtà a serpeggiare nella maggioranza, col risultato di dividere Pdl e Lega e il Pdl al suo interno. Oggi è toccato a La Russa difendere in qualche modo la misura, dopo le aperture di Cicchitto di ieri, mentre la Lega con Bossi resta contraria

Ma sull'argomento ha detto la sua anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che bolla il provvedimento come scelta che "premia i furbi".

MARCEGAGLIA CONTRARIA - La presidente degli industriali si dichiara contaria all’ipotesi di condono: “La logica del condono dà un messaggio assolutamente sbagliato, in un certo senso premia i furbi e noi abbiamo invece bisogno che tutti paghino le tasse, e rispettino le regole. Quindi non credo che sia la scelta giusta”, ha detto a “Che tempo che fa”.
 

“Non credo si farà e non lo giudico bene”, ha aggiunto il leader di Confindustria, ricordando che al Paese “servono manovre strutturali e serve ridurre strutturalmente debito e deficit”. Il condono arriverebbe, “in un momento in cui giustamente dobbiamo combattere fortemente l’evasione fiscale e l’illegalita’”, con una logica che “da’ un messaggio assolutamente sbagliato”.


Tra le proposte, Emma Marcegaglia ha ricordato invece la disponibilita’ a una “patrimoniale ordinaria” che colpisca “solo i patrimoni consistenti” e che serva “non ad andare ad aumentare la spesa pubblica ma ad abbassare le tasse a lavoratori e imprese. “Siamo in un momento difficilissimo - ha ricordato ancora - in tutti siamo chiamati a fare sacrifici. Serve una proposta in cui gli italiani riconoscano che pesi e sacrifici sono suddivisi in modo equo”.


In sintesi ha ribadito la leader degli Industriali, occorre “ridare fiducia al Paese e ai giovani, fare le riforme e non pensare alle logiche di coalizione ma al bene del Paese. Non bisogna avere paura - ha detto ancora - è il governo che deve decidere e se non lo fara’ si prendera’ una responsabilita’ forte”.

Se dovesse rivolgersi al premier Silvio Berlusconi, Marcegaglia ha spiegato che gli direbbe di procedere con il decreto sviluppo: “non si facciano condoni e non si facciano cose ‘una tantum’, ma si facciano grandi riforme eque dove chi ha di piu’ paghi di piu’ e chi ha di meno paghi di meno e si salvi il Paese perche’ o ci salviamo tutti o cadiamo tutti”.
 

 

LA RUSSA POSSIBILISTA -  "Non bisogna demonizzare o criminalizzare nessuna soluzione, come il condono", ma bisogna ‘’discuterne senza preconcetti’’. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

 

“I condoni non sono soluzioni semplici perché possono produrre anche effetti negativi e quello fiscale potrebbe finire con il rallentare la lotta all’evasione. Non è che il condono è il diavolo e la patrimoniale è la salvezza o viceversa,”, ha proseguito La Russa a margine del convegno ‘Verso un nuovo Pdl’ in corso a Saint Vincent (Aosta). Secondo il ministro i condoni sono giustificati “solo quando si accompagnano a misure e a momenti straordinari per cui non bisogna demonizzare o criminalizzare nessuna soluzione. Non è che il condono sia il diavolo e la patrimoniale la salvezza -ha aggiunto- o viceversa anche perche’ potrebbe finire per esserci entrambi”.

 

Alla domanda dei giornalisti su come fosse il tempo all’interno del Pdl, il ministro ha risposto ironicamente: “C’è del vento ma vedo un bel sole”.  “Purtroppo -ha proseguito La Russa - il brutto tempo c’è ma è nell’economia di tutto il mondo ed è da provinciali cercarne le cause solo localmente”. “Occorre prendere coscienza di questo fatto - ha proseguito - e far tutti insieme un grande sforzo per dare risposte il più possibile adeguate non dimenticando che nessuno è riuscito finora a trovare una ricetta decisiva per invertire la rotta dell’economia”.

 

“Noi - ha aggiunto il ministro - stiamo lavorando al decreto sviluppo, lo stanno facendo il presidente del Consiglio con i ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico ma non sono soluzioni che si trovano nel cassetto e con un po’ di pazienza - ha concluso - ci potranno essere presto più notizie”.

 

CICCHITTO INSISTE - Fabrizio Cicchitto insiste sull'ipotesi condono: “La vera etica è salvare il Paese” dice il capogruppo Pdl alla Camera, che a Tremonti chiede di rispondere su come “abbattere la massa del debito e trovare le risorse per finanziare la crescita per ridurre la pressione fiscale”. E sull’etica batte anche il vice, Corsaro, “perché gran parte del debito è imputabile all’evasione, e noi in questo momento ci rivolgiamo a chi di questo buco è stato responsabile”. Berlusconi? “Credo la nostra proposta possa essere in linea con il suo pensiero”.

Il Cavaliere tiene la carta sul tavolo. Ma dovrà giocare una nuova partita con Tremonti, contrario ad una misura ‘incentivo’ all’evasione; fare i conti con Bossi, che domani affronterà il tema proprio con il ministro dell’Economia in un nuovo faccia a faccia a via Bellerio; e con i frondisti del partito, che nel chiedere un cambio di passo di ampio respiro - finanche un passo indietro del Cavaliere - partono dai singoli provvedimenti. Il condono, diceva oggi Roberto Formigoni, “non è la scelta giusta”.

 

I DUBBI DI BOSSI - "Non ho capito perché il condono. Forse vogliono i soldi per fare nuove leggi". Lo ha affermato Umberto Bossi, rispondendo ai cronisti a Varese sull’ipotesi del condono.