Roma, 17 ottobre 2011 - Il governo Berlusconi ha sottratto circa 2,5 miliardi di euro alla missione 'ordine pubblico e sicurezza'. Lo ha denunciato il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che ha presentato in proposito a palazzo Madama un'interrogazione urgente al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, per sapere "quali ricadute operative sono necessariamente derivate da questa ingente sottrazione di risorse".

 

L'INTERROGAZIONE - "In particolare - è scritto nell'interrogazione depositata dal - è necessario che il ministro spieghi quali sono state le conseguenze in termini di dotazioni e retribuzioni, della qualità e numero dei mezzi e consistenza dei relativi rifornimenti, delle necessarie manutenzioni, della intensità dell'addestramento, della qualità dell'aggiornamento strategico e tecnologico, e sullo stesso morale degli uomini delle forze di polizia che giornalmente sono impegnate nella difesa della sicurezza dei cittadini e della legalità".

 

ANCHE LA RUSSA NON CI STA - Basta con i tagli alla Difesa, ne va del prestigio dell'Italia: lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo cui "ogni ulteriore taglio alle Forze armate ne vanificherebbe l'efficienza" . Per il ministro non si può andare oltre, "a meno che non si decida di far calare il livello di prestigio dell'Italia nel mondo". E aggiunge: "Fino ad oggi ce la facciamo, guai però ad andare una lira più sotto''. E " per polizia e carabinieri vale ancora di più il ragionamento fatto e lì qualche ripensamento sui tagli ci può anche stare''.

 

LA MAGGIORANZA - Voci critiche si levano anche dal Pdl. "Hanno pienamente ragione i sottosegretari Alfredo Mantovano e Guido Crosetto quando chiedono adeguate risorse per la sicurezza e le forze dell'ordine. Gli stanziamenti previsti nella legge di stabilità sono insufficienti e dimostrano quanto sia sbagliato perseverare nella riduzione della spesa corrente senza realizzare alcuna riforma strutturale". Così i parlamentari del Pdl, Isabella Bertolini e Giorgio Stracquadanio.

 

"Abbiamo più uomini delle forze dell'ordine (misurati sulla popolazione) di molti grandi Paesi europei ed extraeuropei - aggiungono - ma non abbiamo risorse adeguate per farli lavorare in modo efficiente e con retribuzioni commisurate al ruolo. In questo modo non raggiungeremo il pareggio di bilancio e non garantiremo l'ordine pubblico".

 

"Nell'immediato è necessario destinare maggiori risorse, anche sottraendole ad altri settori; e in un prossimo futuro urge rivedere il modello organizzativo della sicurezza pubblica. Come nella scuola, probabilmente abbiamo bisogno di meno uomini, meglio pagati e più dotati di mezzi. Con l'associazione Controcorrente - concludono i parlamentari - avanzeremo presto una proposta innovativa".

 

AGENTI IN PIAZZA - E domani gli appartenenti alle forze di polizia e ai vigili del fuoco scenderanno domani in piazza davanti alla Camera, al Senato e nelle principali piazze delle città italiane per chiedere ai cittadini un contributo per acquistare carburante da destinare alle volanti e agli automezzi. La clamorosa iniziativa è stata annunciata dai maggiori sindacati della polizia di stato (Siulp, Sap, Ugl e Consap), della polizia penitenziaria (Sappe, Uilpe, Fns Cisl e Ugl), del corpo forestale dello Stato (Sapaf, Ugl, Fesifo, Fns Cisl e Uil) e dei vigili del fuoco (Fns Cis, Uil VVFF, Conapo e Ugl VVFF) e prevede presidi e sit-in in ogni città italiana.