Roma, 19 ottobre 2011 - "E’ giunto il momento di abbattere, gradualmente ma a ritmo sostenuto e costante, il nero del debito pubblico accumulatosi nel corso dei decenni". Così il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di consegna delle onorificenze per i Cavalieri del lavoro. "Lo stiamo facendo - ha aggiunto - come indicano i decreti di luglio e di agosto, adottati celermente in Parlamento in ottemperanza agli impegni assunti e intendiamo farlo senza alcuna incertezza e tergiversazione". Alla cerimonia sono presenti tra gli altri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Silvio Berlusconi, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, alcuni esponenti del governo come Paolo Romani, Ignazio La Russa e il sottosegretario Gianni Letta.

 

LA CRESCITA - L’Europa "guarda con preoccupazione alle difficoltà" del nostro Paese - dice Napolitano -, "in attesa dell’attuazione e di ogni necessaria integrazione delle decisioni già adottate e di impellenti scelte di riforma strutturale e di stimolo alla crescita: è un momento in cui si richiede una forte, netta assunzione di responsabilità largamente condivisa perché risulti più credibile, più garantita nella sua efficacia realizzativa”.

 

LE RIFORME - "Non posso tacere la mia angustia nel constatare che le condizioni politiche per questa più larga condivisione non si sono finora verificate". Napolitano si esprime così in merito alla mancata approvazione da parte del Parlamento di riforme strutturali e di stimolo alla crescita. "È un momento in cui si richiede una forte, netta assunzione di responsabilità - ha aggiunto il capo dello Stato - largamente condivisa, aggiungo, perché risulti più credibile, più garantita nella sua efficacia realizzativa".

 

IL MONITO - "Ciascuno faccia la sua parte". Questo l’appello che il Capo dello Stato rivolge al mondo delle imprese e alla "classe politica". "Deve fare la sua decisiva parte l’insieme delle forze politiche, innanzitutto il governo". Il capo dello Stato parla di "angustia" per la mancanza di "condivisione" politica. Napolitano chiede "a tutte le forze sociali e politiche lungimiranza: va sventato il rischio di un fuorviante condizionamento di calcoli elettorali”. Il Presidente della Repubblica ha aggiunto che "questo rischio esiste non solo in Italia ma in Europa: in Francia, dove si voterà nel 2012, ed in Germania, dove si sono succedute elezioni regionali e si andrà successivamente alle elezioni generali, o negli Stati Uniti, dove egualmente si tornerà a votare l’anno venturo. Si guardi con coraggio agli interessi comuni di più lungo termine - ha concluso - per l’unità dell’Europa, per lo sviluppo mondiale, per il futuro delle giovani generazioni".

 

L'EURO - "Mi rifiuto di credere che possa serpeggiare in qualsiasi ambiente l’idea che l’euro, la nostra appartenenza all’Eurozona, sia per noi come una camicia di forza". E aggiunge: "Essa è piuttosto una cintura di protezione e un propulsore insostituibile di sviluppo competitivo per la nostra economia nazionale, in sinergia con le altre economie europee".

 

I GIOVANI - "La questione della disoccupazione e della frustrazione giovanile deve essere al centro delle nostre preoccupazioni. E’ parlo di preoccupazioni per la coesione sociale e anche per l’equilibrio democratico e per la convivenza civile".

 

SUGLI SCONTRI - "Attenzione alla protesta pacifica in uno con il rifiuto e il dovere del rigore contro inammissibili violenze". Napolitano parla di "preoccupazioni per la coesione sociale e anche per l’equilibrio democratico e per la convivenza civile".

 

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