Roma, 21 ottobre 2011 - "I Radicali magneno, s'abbuffano, trattano grana, a casa ed a cena con Silvio Berlusconi". No, non è qualcuno che attacca i Radicali. Sono loro, Marco Pannella&Co, a descrivere così sul loro sito l'incontro di ieri a palazzo Grazioli con il Cavaliere. Provocazione e ironia, come da tradizione. Però, la cena c'è stata e la lunga chiacchierata con il premier pure. In un momento in cui i rapporti tra i radicali, eletti nelle liste del Pd, e il partito di Pier Luigi Bersani sono ai minimi storici. Pannella, al termine della cena dopo mezzanotte, a Radio Radicale ha parlato così dell'incontro con il Cavaliere: "Noi abbiamo sempre votato contro il governo", però c'è un esecutivo che "ha un presidente del Consiglio che comunque ascolta, ascolta noi Radicali. Li ascolta, poi vedremo quello che accade...".

 

CHIARA APERTURA - La pattuglia radicale, che alla Camera è iscritta al gruppo parlamentare del Pd, passa dunque con la maggioranza? Ora i radicali sono riuniti. Una riunione-fiume. Ma che non dà esiti definitivi, al massimo forti indizi.  Rita Bernardini è solo apparentemente contorta: "Non violenza significa dialogo e quando si trova qualcuno dall'altra parte che ha deciso di ascoltare a lungo, credo che la non violenza imponga, per chi sappia usarla, il dovere della tenuta''. E poi l'unico articolo del manifesto programmatico: "Sull'amnistia la battaglia sarà lunga". Con molti potenziali interessati anche nella classe dirigente del Paese.

 

CAMBIO DI CASACCA? - Intanto sul web scoppia la polemica. Il sito dei radicali è preso d'assalto da militanti inferociti per la capriola di Pannella. Alla cena di ieri a Grazioli c'erano, oltre al padrone di casa Berlusconi, anche Angelino Alfano e Gianni Letta. Per i radicali Pannella, Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Valter Vecellio.

 

RADIOCRONACA - Questa notte, 20 minuti dopo mezzanotte, Pannella e Bernardini hanno raccontato così a Radio Radicale l'incontro con il Cavaliere. Un premier pronto all'ascolto, dicono, a differenza di Pier Luigi Bersani. "Abbiamo parlato dei temi sui quali avremmo voluto confrontarci con il Partito Democratico, con Bersani, in realtà abbiamo trovato ascolto da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi", spiega Bernardini. E Pannella: "In tutto siamo riusciti a parlare nella sede pubblica del Pd due volte! Una volta con la segreteria Franceschini e l'altra con l'attuale segretario. E basta! Furono comunicazioni sicuramente meno ascoltate e meno seguite", lamenta il leader radicale. Quali temi sul tavolo? "Questa sera - spiega Pannella- ho parlato con Berlusconi" degli stessi argomenti contenuti in una nota indirizzata ieri a Bersani. "Riforma americana della legge elettorale e del tipo di Stato; giustizia, amnistia, indulto; eutanasia, questioni etiche. In fondo di tutto quello su cui vorremmo discutere da anni con il Pd", ribadisce.

 

RADIORADICALE - Pannella scherza poi sui fondi per Radio Radicale. E' ironico ma fino a un certo punto: "Abbiamo trattato lungamente per far dare dei soldi a Radio Radicale, ma lungamente eh! Ci abbiamo dedicato 3/4 del tempo... Gli ho chiesto: quanto me dai? Berlusconi continua a ritenere che io scherzo... Abbiamo trattato molto, però non vi posso dire quanto... Sì, sì! Gli ho chiesto, vi assicuro, almeno 10 volte quello che si dice Berlusconi abbia dato a Lavitola! Ma, non lo so, non mi ha preso sul serio... A te, Rita, quanto t'ha dato? Pensa noi abbiamo beccato del grano ed è D'Alema che è indagato, che ingiustizia!"

 

MILITANTI SCATENATI - Sul sito dei Radicali è riportata la trascrizione dell'intervento notturno di Pannella e Bernardini sulla cena da Berlusconi. La pagina è stata presa di mira da decine di utenti di Internet che hanno commentato la cosa. Qualche sostegno. Moltissime critiche. "Almeno risparmiateci il tentativo di rivestire il mercato delle vacche in corso di un aura di impegno civile e sociale", scrive un utente che si firma 'ma vergognatevi'. E un altro prevede gia' l'ingresso in meggioranza dei Radicali: "Prima era il numero legale, poi l'astensione adesso la cena con Berlusconi. Aspettiamo le dotte giustificazioni sulla vs. entrata al governo". Ed ancora: "Ma guarda un po', i soldi fanno ballare i cecati. Eppure Pannella nonostante tutti gli scioperi della fame ci vedi bene. Eppure per soldi fai come Scilipoti. E i tuoi deputati? Sono come quelli che sostegnono B. Eseguono ordini e basta. Che vergogna".

 

DISGUSTO COLLETTIVO - Attacca Hananar: "Io sono semplicemente disgustata e provo orrore verso un partito che ha sempre fatto dell'integrità morale la sua bandiera per poi vendersi (e non è cosa nuova per chi ha memoria) al primo venuto che offre la giusta bustarella". C'e' chi mette in guardia dall'affidarsi al Cavaliere: "Davvero credete che Berlusconi risolverà il problema delle carceri e dei diritti civili? Quello che mi sembrate ora è una una patetica pattuglia di bastian contrari smarriti, accodati a un anziano mentore sempre più sprofondato nel proprio protagonismo narcisistico. Un saluto amareggiatissimo". Firmato: Stefano. Stefano, come altre decine di militanti.

 

REAZIONI DAL PD - "Nessuno vuol pensare male, ma dopo la pressione che Pannella ha esercitato per far assumere ai deputati Radicali le recenti, sconcertanti posizioni, il suo incontro con Berlusconi diventa una inquietante chiave di lettura e getta una luce ambigua sul percorso politico dei Radicali e sui motivi che lo determinano". Lo dice Antonello Giacomelli, deputato Pd. "Coerenza vorrebbe che si prendesse atto del definitivo esaurirsi di un rapporto e che Pd e radicali assumessero, anche in Parlamento, la responsabilità di perseguire con reciproca libertà i diversi obiettivi politici - prosegue Giacomelli -. Può darsi, non tocca a me dirlo, che le scelte controverse, le svolte improvvise, una ambivalenza di fondo siano per i Radicali, salutari e convenienti. Per il Pd la ulteriore tolleranza di inaccettabili ambiguità sotto il proprio simbolo rispetto a Berlusconi ed al suo governo potrebbe fare solo male".

 

MANI AVANTI - Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non interviene sul caso, ma dalle segrete stanze dei Democratici è fatta filtrare una lettera, datata 16 settembre, nella quale il massimo esponente del Pd scrive a Bonino e compagni arrabbiati perché alla festa conclusiva del Pd i radicali non erano stati citati tra i possibili alleati nel futuro Ulivo: "Ho sempre ritenuto che  la collaborazione con i Radicali dovesse partire dal riconoscimento di uno storico e particolare profilo di autonomia, quello che ho definito 'non biodegradabile', e che quindi forme di accordo, quando ci sono, debbono avere una loro particolarità". "Ma - aggiungeva Bersani - se non è così e se i Radicali fossero interessati a partecipare a quel processo collettivo non ci sarebbe preclusione alcuna". Già solo polemiche.