Roma, 2 novembre 2001 - "Napolitano dissuade, monita, invita, ma in sostanza non muove un dito per cambiare la situazione. Resta a guardare, come le stelle nel romanzo di Cronin, aspettando l'ineluttabile". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo. Grillo ricorda che "l'articolo 88 della Costituzione gli consente di sciogliere le Camere. Una minaccia che gli permetterebbe di dare l'incarico a un governo di salute pubblica con l'unico obiettivo di salvare il salvabile. Nessuno crede che userà mai l'articolo 88, neppure con la pistola puntata del fallimento della Nazione. Perché? Una domanda alla quale non riesco a rispondere" si confessa impotente il comico genovese, leader del Movimento a Cinque Stelle. Che poi si chiede provocatoriamente? "A cosa serve un presidente della Repubblica?".
 

 

DEFAULT IN AVVICINAMENTO - Per Grillo "il default sta acquistando velocità (...), le campane stanno già suonando a martello per l'Italia. Se nulla cambia, l'anno che verrà i nostri titoli a media e lunga scadenza per 200 miliardi rimarranno invenduti e il Paese salterà". Poi l'amara conclusione: con questo parlamento anticostituzionale, non eletto da nessuno, ma nominato da alcuni segretari di partito "moriremo tutti, noi prima di loro".