Roma, 6 dicembre 2011 - "Il Pd pensa ai lavoratori e ai più deboli, l'Idv invece a guadagnare voti. Di Pietro cambi atteggiamento o ognuno andrà per la sua strada. Quello pronunciato dal segretario democratico Pierluigi Bersani in un'intervista al Tg3, suona come un ultimatum sulle future alleanze elettorali rivolto a Antonio Di Pietro. "A noi non interessa vincere sulle macerie del Paese - ha premesso Bersani rispondendo a una domanda sui sondaggi che, prima della formazione del governo Monti, davano vincente un cartello elettorale Pd, Idv e Sel -. Ho detto prima viene l'Italia. Questo è il profilo del Pd".


PESANTI ACCUSE - "Per me 'Italia' significa in primo luogo i lavoratori, i ceti più deboli che nel caso di una catastrofe sarebbero i primi a pagare. Fin qui ho sentito parole ragionevoli, fino a ieri. In particolare da parte di Nichi Vendola e anche da Di Pietro. Invece questa sera da Di Pietro ho ascoltato affermazioni che non condivido: se quella è la posizione andrà per la sua strada. Noi siamo qui a difendere gli interessi dell'Italia e dei lavoratori, nelle condizioni nelle quali ci troviamo. Se qualcuno vuole scantonare - ha concluso Bersani- e mettere davanti i suoi interessi elettorali prima dell'Italia, credo che ci saranno dei problemi ad andare d'accordo".


IMMEDIATA REPLICA - E subito arriva la risposta del leader Idv: "Stupisce l'atteggiamento intimidatorio e ricattatorio dell'amico Bersani, lontano anni luce dal paese reale che soffre", ha affermato. "Dal governo Monti gli italiani si aspettavano misure eque, giuste e non norme dettate da banchieri, speculatori e proprietari dell'industria bellica. Invece di attaccare noi, che difendiamo le fasce sociali più deboli e gli onesti lavoratori - ha detto ancora Di Pietro rivolto a Bersani- provi a interpellare i suoi elettori e vedrà che è lui a rischiare l'isolamento dall'Italia reale che piange e soffre".