Roma, 10 dicembre 2011 - Si va verso un rinvio dell’intervento sul taglio degli stipendi dei parlamentari, previsto in un articolo della manovra. A spiegarlo è il vicecapogruppo Pdl alla Camera Massimo Corsaro. "Si sta lavorando per un emendamento - riferisce Corsaro - in cui si stabilirà un tempo massimo entro cui la commissione Giovannini dovrà intervenire" sul taglio degli stipendi dei parlamentari: "Eventualmente la nuova formulazione servirà per dare qualche mese in più di tempo". Detto questo, Corsaro tiene a specificare che "in ogni caso, si tratta di un atto che deve fare il Parlamento e non il governo". Anche l’altro relatore, il Pd Pierpaolo Baretta sottolinea che “il punto di fondo è che non può essere il governo a 'recepire' i risultati ma deve essere il Parlamento”.

MA FINI RASSICURA - "Escludo che da parte del Parlamento ci possa essere un’azione dilatoria o di contrasto nei confronti di quello che inappropriatamente il governo ha inserito nel decreto, cioè la riforma delle indennità, uniformando il trattamento economico dei parlamentari italiani alla media europea". Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, sottolineando come "sia doveroso per il Parlamento essere trasparente e dare luogo a una riforma delle indennità, spiegando in base a quali criteri lo fa e uniformando il trattamento dei parlamentari italiani a quello della media degli altri paesi europei".

A questo proposito Fini ha ricordato che è stata istituita una commissione presieduta dal presidente dell’Istat con lo scopo di "individuare una modalità che non si discosti troppo da quella già in atto negli altri paesi europei". "Questa commissione terminerà il proprio lavoro nel più breve tempo possibile", ha aggiunto il presidente della Camera: "Mi auguro che lo faccia nelle prossime settimane, dopodiché le due Camere tradurranno in apposite norme interne il risultato dei lavori di questa commissione". "Nel decreto del governo la norma era scritta male, nel senso che non è possibile - ha evidenziato Fini - intervenire per decreto nell’ambito di questioni che sono di competenza esclusiva delle Camere. Ma di questo il governo è perfettamente consapevole e la norma sarà corretta".

ALFANO -  “Da parte nostra nessun rallentamento sui tagli ai costi della politica e agli stipendi dei parlamentari. Andiamo avanti, è giusto così. Sia il Parlamento ad assumersi la responsabilità della scelta, come ha già cominciato a fare sui vitalizi”. E’ quanto afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano. “Su un tema così delicato il Parlamento non si faccia commissariare dal governo”, aggiunge Alfano.