Roma, 13 dicembre 2011 - Nove pensionati su dieci salvi nel 2012, poi saranno dolori. Le pensioni fino a 1.405 euro lordi mensili (quelle tre volte il trattamento minimo) vengono escluse dal blocco della rivalutazione nel 2012. L’anno successivo saranno rivalutate al 100% soltanto i trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a due volte il minimo (circa 935 euro). E’ quanto prevede un emendamento del governo alla manovra.

Il testo originario prevedeva per il biennio 2012-2013 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici nella misura del 100% limitata ai trattamenti fino a due volte il minimo.

NON SARANNO TOCCATE NOVE PENSIONI SU DIECI - Con la rivlutazione, l’87,3% di tutte le pensioni erogate in Italia non subirà alcuna decurtazione. Lo segnala la CGIA di Mestre che sottolinea come questa misura consentirà un risparmio della spesa previdenziale pari a 2,31 miliardi di euro.

In termini micro, invece, i vantaggi economici saranno i seguenti: un pensionato con un assegno mensile netto di 700 euro, si ritroverà., grazie alla completa indicizzazione al costo della vita, con 16 euro mensili in più. Con un assegno mensile di poco più di 1.000 euro netti, l’aumento sarà di 25 euro.

Le note dolenti riguarderanno coloro che hanno una pensione netta  superiore ai 1.100 euro circa. Un pensionato con 1.157 euro netti, ad esempio, “grazie” alla mancata rivalutazione del costo della vita, perderà 23 euro al mese. Con una pensione di 1.576 euro mensili netti, invece, il taglio sarà di 37 euro. La perdita salirà sino a 44 euro mensili, per un pensionato con un assegno mensile netto di 2.182 euro.

CONTRIBUTO AL 15% SULLE PENSIONI D'ORO - Arriva un contributo sulle pensioni d’oro: "per la parte eccedente 200.000 euro": è fissato al "15 per cento". E’ quanto prevede l’emendamento del governo alla manovra.

Accolta quindi, in parte, la proposta presentata stamane da {{WIKILINK}}Elsa Fornero{{/WIKILINK}}. Il ministro del Lavoro aveva lanciato  una misura per il 25% come contributo di solidarietà sulle pensioni", sempre sopra i 200 mila euro. La Fornero aveva dichiarato di non volere “un contentino” ma qualcosa che “risponde a un’esigenza di equità tra le generazioni".

LA CLASSE '52 - I lavoratori con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 possono andare in pensione anticipata a non meno di 64 anni. Lo dice l’emendamento del governo che interviene così anche sugli effetti per i nati nel 1952, i più penalizzati.

LE DONNE - "Le lavoratrici possono conseguire il trattamento di vecchiaia - si legge nell’emendamento alla manovra - oltre che, se piu’ favorevole, con un’eta’anagrafica non inferiore a 64 anni qualora maturino entro il 31 dicembre 2012 un’anzianità contributiva di almeno 20 anni e alla stessa data conseguano un’eta’ anagrafica di almeno 60 anni di età".

MOBILITA', CRESCONO I 'CONGELATI' - Passa da 50 mila a 65 mila il bacino di quei lavoratori in mobilità per i quali è previsto il congelamento degli attuali requisiti di pensionamento. Questo per evitare che, a causa della riforma delle pensioni, salti l’accompagnamento alla pensione.

AUMENTANO CONTRIBUTI PER ARTIGIANI E COMMERCIANTI - Aumentano i contributi pensionistici per artigiani e commercianti: fino ad arrivare nel 2018 al 24%.
Lo prevede l’emendamento del Governo alla manovra. L’aumento è dell’1,3% dal 2012 e dopo di 0,45 punti ogni anno fino appunto a raggiungere il 24% a regime. Il testo iniziale prevedeva un’aliquota del 22% a regime.

BLOCCATE LE PENSIONI DEL QUIRINALE - Bloccata ogni forma di indicizzazione per le pensioni di qualsiasi importo maturate al 31 dicembre 2007 fino a tutto il 2013 per i dipendenti del Quirinale. Lo rende noto un comunicato della Presidenza della Repubblica.