Roma, 15 dicembre 2011 - Sulla questione Ici-Imu, pubblichiamo la presa di posizione della Dirstat, nella persona del suo vicesegretario generale Pietro Paolo Boiano.

"Sull'Ici Il prof. Monti ha pienamente ragione quando dice che l’esenzione dalla tassa sulla abitazione principale è una anomalia del Bel Paese, per la verità non l’unica. Il neo presidente del Consiglio sa anche benissimo che la soppressione dell’ ici sulla 1^ casa fu un tornaconto elettoralistico del suo predecessore, ma naturalmente ne tace per il garbo che impone il galateo istituzionale.

Ad onor del vero va detto però che c’era stato già un intervento nella Finanziaria 2008 con cui il Governo Prodi introdusse una ulteriore detrazione, cumulabile con quella prevista dal Comune,così creando una fascia di esenzione in favore di quei soggetti che pur proprietari di una casa certamente non possono dirsi benestanti. E’ bene quindi precisare che la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2008 ebbe lo scopo di alleggerire il carico tributario per i meno abbienti, tant’è che solo una maggior detrazione,ove spettante, libera l’abitazione principale dall’imposta comunale.

Diversamente operò il Governo Berlusconi che con un colpo di spugna eliminò l’ici su tutte le prime case, con la  conseguenza che a beneficiarne ora sono tutti, anche coloro che non ne avrebbero diritto. Un macroscopico guasto che in pratica mette sullo stesso piano ricchi e poveri, senza tener conto che si può avere la casa di proprietà e non avere altra fonte di reddito per cui finisce poi che l’intera imposizione fiscale va a gravare sul reddito familiare erodendolo fino al limite della sopravvivenza. E’ tale per esempio il caso del coniuge casalinga ed a carico quindi dell’altro coniuge, cioè di famiglia monoreddito. Ma non è tutto. Le categorie catastali introdotte nel 1939 a seguito della creazione del N.C.E.U. dovrebbero essere l’indice di riferimento per la classificazione e la determinazione della rendita catastale. Così non è perché alla gran massa di beni sottratti al censimento catastale si aggiungono poi gli accatastamenti di comodo quando(assai spesso,purtroppo!) nella categoria A/2 vengono fraudolentemente immesse unità immobiliari appartenenti alle categorie A/1(abitazioni di lusso) , A/7( ville), A/10( case adibite ad uffici e studi privati).

Reintrodurre l’ici indiscriminatamente significa quindi ripetere all’inverso l’operazione compiuta dal Governo Berlusconi, significa calare la mannaia fiscale sui “soliti noti”,quelli ai quali il Fisco non fa sconti.  Il neo-premier ha parlato di equità come una delle priorità perseguite dal Governo. Ebbene,questa è una occasione da non perdere per dimostrare che lo Stato decidefinalmente di porsi dalla parte dei più deboli. Ma è anche ora di capire che il contrasto all’evasione fiscale non può esser fatto con qualche spot pubblicitario o peggio a colpi di condoni e scudi fiscali,essendo sotto gli occhi di tutti che i condoni non vengono pagati, o addirittura sono generatori di contenzioso, e lo scudo fiscale,grazie all’anonimato, agevola la riesportazione illecita dei capitali all’estero.

Se questa è la mostra,come si dice, allora il prof. Monti può anche dire che l’esenzione dall’ici sulla 1^casa è un’anomalia, ma prima deve gridare allo scandalo per tutto il resto che si chiama corruzione dilagante,come denuncia la Corte dei Conti che la quantifica in cifre da capogiro, che si chiama collusione tra la politica e il malaffare,quando non anche con la criminalità organizzata,che si chiama evasione fiscale che basterebbe anche recuperarla in parte,come sostengono gli esperti, per ripianare il debito pubblico.

Non è infine un’anomalia, ma è uno scandalo che sia inapplicato l’art.53 della Costituzione, perché di fatto il prelievo tributario non avviene in ragione della capacità contributiva dei consociati , ed è invece iniquo nei confronti dei percettori di reddito fisso, letteralmente salassati alla fonte e perciò vittime sacrificali perché sono loro a pagare per sé e per tutti quelli che si auto dichiarano”esenti”. Ma continuare così significa pure non capire che operai, impiegati e pensionati non hanno la forza di “mantenere” l’azienda Stato che perciò sta male e sempre peggio stanno queste malcapitate categorie le cui retribuzionisono sostanzialmente quelle del vecchio conio, mentre beni e servizi,anche quelli primari , costano in euro in un mercato senza controllo sui prezzi al consumo.

Il Governo Monti non ha molto tempo a disposizione e l’agenda che ha davanti è assai complicata. Ma almeno un segnale che indichi un’inversione di rotta sono in molti ad attenderlo, soprattutto quelli che danno ben oltre le loro forze. Confermare le detrazioni sull’unica casa di proprietà ,adibita a propria abitazione,è un fatto
di equità, ma è soprattutto una boccata di ossigeno per quanti annaspano nella crisi".