Roma, 4 gennaio 2012  - Roberto Calderoli ha presentato oggi un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio Mario Monti per sapere se corrispondano al vero le voci di una festa a Palazzo Chigi la notte di San Silvestro. Se così fosse, ha spiegato l’ex ministro in una nota, il premier “dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini”.

La notizia della cena, ha riferito il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, “sta girando e necessita di una rapida risposta”. “Francamente non riesco a crederci, perché in un momento del genere - in cui i cittadini sono costretti a tirare la cinghia, per usare un eufemismo, dalle misure adottate da questo governo - sarebbe davvero incredibile, oltre che gravissimo, se venisse confermato che il premier ha utilizzato un Palazzo istituzionale e il relativo personale per una festa di natura privata”, ha sottolineato.

“E in questo caso mi pare evidente che Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini”, ha concluso.

Nel testo Calderoli chiede di sapere “se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell’ultimo dell’anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Palazzo Chigi; se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale ovvero di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa di cui sopra e a che titolo vi abbiano partecipato; se l’iniziativa sia stata effettivamente disposta dal Presidente del Consiglio Mario Monti; se tra gli invitati figurassero anche le persone care al Presidente; chi abbia sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti; se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come quella attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici”.

LA REPLICA: CENA PRIVATA A MIE SPESE - "Il Presidente Monti precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata". Il premier, inoltre, sottolinea che "gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti". E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi, in risposta all’interrogazione presentata da Roberto Calderoli.

IL TESTO INTEGRALE - "Il Presidente del Consiglio ha appreso da fonti di stampa che il Senatore Roberto Calderoli avrebbe presentato in data odierna un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio", recita la nota di palazzo Chigi.

"Il Presidente Monti - prosegue la nota - precisa che non c’è stato alcun tipo di festeggiamento presso Palazzo Chigi, ma si è tenuta presso l’appartamento, residenza di servizio del Presidente del Consiglio, una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15 del 1° gennaio 2012, alla quale hanno partecipato: Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento suddetto, nonché quali invitati la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni. Tutti gli invitati alla cena, che hanno trascorso a Roma il periodo dal 27 dicembre al 2 gennaio, risiedevano all’Hotel Nazionale, ovviamente a loro spese. Gli oneri della serata sono stati sostenuti personalmente da Mario Monti, che, come l’interrogante ricorderà, ha rinunciato alle remunerazioni previste per le posizioni di Presidente del Consiglio e di Ministro dell’economia e delle finanze".

"Gli acquisti - prosegue ancora la nota di palazzo Chigi - sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie). La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti. Non vi è perciò stato alcun onere diretto o indiretto per spese di personale".

"Il Presidente Monti non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente. Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe 'inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici'. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di 'una festa' organizzata 'utilizzando strutture e personale pubblici'. D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale", conclude la nota.

MA CALDEROLI INSISTE - "Come si dice in questi casi, la toppa è peggio del buco". Questo il commento di Roberto Calderoli al comunicato con cui Palazzo Chigi ha precisato le circostanze della cena con cui il presidente del Consiglio Mario Monti ha atteso la mezzanotte dell’ultimo dell’anno. "La nota scritta diramata da Mario Monti rispetto alla mia interrogazione scritta su quanto avvenuto a Palazzo Chigi a fine anno conferma pienamente che c’è stata una festa privata, testimoniata dall’ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli, ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri, chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza", dice Calderoli.

"Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini. In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa penavo delle feste di Berlusconi rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste le e’ sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia ‘lezioni di morale’ anche al presidente Monti ...".