Milano, 20 gennaio 2012 - "Ci aspettiamo di essere richiamati". E’ quanto afferma Silvio Berlusconi al termine dell’udienza del processo Mills a Milano, rispondendo ai cronisti a proposito del governo tecnico di Mario Monti. Berlusconi ha sottolineato come, in seguito "ad attacchi ossessivi nei confronti del nostro governo, quando ci si attribuiva la colpa per l’andamento delle Borse e dello spread, ci siamo fatti da parte. E’ intervenuta la cura che non ha dato alcun frutto. Ci aspettiamo di essere richiamati". Anche se, aggiunge poi l’ex premier, "se non c’è una soluzione alternativa positiva, andiamo avanti così".

IL PARTITO - Sul Pdl dice: "Non è in caduta libera, ma è in caduta tutta la politica". E aggiunge: "La politica non ha colpa", perché sta dentro vecchie regole dei padri costituenti.

EUROPA E BCE - Il Cavaliere si sofferma poi sull'Europa e sul ruolo della Germania, sostenendo che il vero problema è "convincere la Germania". Perché serve una banca centrale capace di difendere l’euro. "Ci troviamo in una situazione molto difficile - ha detto - che non dipende però dall’Italia. Io avevo fatto già da tempo una diagnosi chiara della situazione. E’ l’euro che si trova in una situazione anomala perché non ha un governo dietro e una Banca centrale che garantisca per la moneta come invece fa la Federal Reserve. Finché questo non avverrà saremo in crisi".

BERLUSCONI RESTA SULLA SCENA- "Io sono al servizio del Paese". Così l'ex premier ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se ha intenzione di tornare a fare il presidente del Consiglio. "Io sono al servizio del Paese, altra cosa però è se mi chiedete se mi presenterò come candidato", ha aggiunto l’ex premier, in sostanza confermando che non si ricandiderà.