Roma, 22 gennaio 2012 - "Io sono contrario a trattative che assumano al momento dell'ingresso al tavolo dei tabu'". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori nella trasmissione di Lucia Annunziata, 'In mezz'ora'". "L'apertura mentale deve essere totale da entrambi i lati", ha detto ancora.

 

E' presto per dire se il Governo metterà la fiducia sulle liberalizzazioni: "Non so ancora se dovremo porre la fiducia, trovo che le prime reazioni dei partiti politici siano nel complesso positive. Poi, è logico che ogni partito ritiene che si sia andati troppo avanti su un certo fronte e poco su altri. Non so se porremo o no la fiducia, ma abbiamo molta fiducia sul fatto che il parlamento sappia apprezzare questo provvedimento".
 

Il Governo non ha affatto assunto un atteggiamento "dilatorio" sulle liberalizzazioni, laddove non si è agito immediatamente è stato per evitare conseguenze negative e, comunque, si è seguito lo stesso schema usato da Pier Luigi Bersani quando, da ministro fece le liberalizzazioni nel mercato dell'energia elettrica. Parlando in particolare della rete ferroviaria, Monti ha detto: "Se ricorda il caso dell'energia elettrica, si è fatta a suo tempo la delegificazione: uno dei provvedimenti di Bersani ha introdotto in linea di principio la possibilità di separare, poi la decisione applicativa non aveva bisogno di una legge e così è nata Terna. Per le ferrovie abbiamo applicato questo meccanismo". "Perché abbiamo resistito a impulso liberalizzatore immediato? - ha aggiunto - Non sono iperliberista, non sono un privatizzatore. Non andiamo a creare situazione dove un eccesso di zelo astratto possa portare non sufficienti benefici per i consumatori e vantaggi solo per le imprese straniere".