Roma, 23 gennaio 2012 - Per dare dignità e riconoscimento al ruolo dei portaborse, eliminare il lavoro in nero e anche razionalizzare uno dei cosiddetti costi della politica, alla Camera si lavora a una proposta di legge per far emergere anche contrattualmente la figura dell’assistente parlamentare.

Lo anticipa il deputato questore del Pdl, Antonio Mazzocchi, che sottolina che l’Ufficio di presidenza della Camera, presieduto da {{WIKILINK}}Gianfranco Fini{{/WIKILINK}}, ha dato alla commissione Lavoro, e quindi al suo presidente, Silvano Moffa (Popolo e territorio) il compito di mettere a punto la proposta, che è stata già depositata, tesa a ‘tipizzare' il rapporto di lavoro tra il collaboratore e il parlamentare.


“Occorre regolarizzare la figura dell’assistente parlamentare- spiega Mazzocchi- e dargli una dignità sul modello del Parlamento europeo. Se si vuole istituzionalizzare questa figura occorre dargli delle qualifiche e uno stipendio determinato per legge, che poi verrà erogato direttamente dalla Camera. Ci sono alcuni deputati - continua il questore - che spesso registrano quelli che definiamo nel gergo politico portaborse come colf o autisti”.

Del tema si era parlato in un Ufficio di presidenza la scorsa settimana. Ora toccherà ai gruppi politici concretizzarla. “Tutti i partiti sono d’accordo- dice Mazzocchi- e credo che si arriverà a una decisione unanime”. Lunedi’ 30 ci sarà, comunque,una riunione dell’Ufficio di presidenza per definire altri dettagli sui tagli ai costi della politica della Camera.