Roma, 26 gennaio 2012 - "Anche oggi la tradizione cattolica democratica costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo del quadro politico italiano, al fine di contribuire a creare le condizioni necessarie per un corretto funzionamento delle istituzioni e per un confronto politico più costruttivo e attento al bene comune, anche in una logica di semplificazione della rappresentanza e di alternanza al governo di schieramenti in competizione tra loro". Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al seminario di studi "Il centro-sinistra di Aldo Moro e i cattolici democratici oggi - a cinquant'anni dal congresso Dc di Napoli" organizzato dalla rivista Il domani d'Italia.
 

PROFONDO IMPULSO - Il Capo dello Stato si sofferma "su una stagione politica che ha contrassegnato in modo significativo la storia del nostro Paese. Sulla base delle conclusioni del convegno di studi di San Pellegrino del 1961, il congresso di Napoli dell'anno successivo pose le basi per l'apertura della Democrazia Cristiana al Partito Socialista e per una nuova collaborazione democratica di centro-sinistra di cui Aldo Moro fu protagonista ed artefice". Napolitano fa rilevare che "in quegli anni si diede così impulso ad una stagione di profondo rinnovamento e ad un imponente programma di riforme nel campo istituzionale, culturale, economico e sociale per rafforzare il processo di crescita e di sviluppo del Paese in un quadro di stabilità democratica".
 

PASSATO E PRESENTE - Da quella lezione di politica che ebbe il suo principale interprete nello statista poi ucciso dalla Br deve nascere lo stimolo - secondo Napolitano - a "creare le condizioni necessarie per un corretto funzionamento delle istituzioni e per un confronto politico più costruttivo e attento al bene comune, anche in una logica di semplificazione della rappresentanza e di alternanza al governo di schieramenti in competizione tra loro''.